Inizia un nuovo anno scolastico per noi docenti, sempre più presi di mira da una politica che ancora ha capito poco della complessità e fragilità della scuola italiana. Riforme e controriforme non hanno sortito, finora, alcun effetto positivo. Attendiamo adesso l’ulteriore riforma che, almeno da quello che si è potuto intuire, oltrepassa il berlusconismo, introducendo principi e sistemi che nulla hanno a che fare né con gli ideali di sinistra, né con l’obiettivo centrale dell’educazione, che è la formazione dell’uomo e del cittadino. E che, dietro parole come meritocrazia ed autonomia, proprio per le peculiarità tutte italiane del “fatta la legge trovato l’inganno”, nasconde un’impostazione pericolosissima che legittimerà arroganza e servilismo. E mi fermo qui, perché tanti altri aspetti, soprattutto quelli legati alla logica mercantilistica e manageriale, meriterebbero spazi e approfondimenti maggiori. Auguro, comunque, a tutti i miei colleghi un buon anno scolastico, non nel senso forse banale e formale, ma nel senso dell’impegno e della lotta contro questa logica aberrante che determinerà lo smantellamento della scuola italiana.