Sarà l’anno scolastico della verità. Perché l’approvazione della Legge 107 del 2015, entrerà nel vivo.
Entro gennaio, massimo giugno, potrebbero essere approvate una decina di leggi delega molto importanti, come quelle del sostegno, dell’infanzia e del reclutamento. Sarà anche l’anno che entrerà in vigore la card da 500 euro per la formazione dei docenti, il “merito” professionale entrerà a regime e si completerà il concorso per docenti con oltre 63mila posti a bando.
Sarà anche il primo anno in cui vedremo gli effetti dei trasferimenti dei docenti sui contestati ambiti territoriali e della chiamata diretta, quei passaggi controversi della riforma sui quali ora la Corte di Cassazione sta valutando la validità delle firme di oltre mezzo milione di cittadini che ne hanno chiesto l’abolizione tramite referendum.
A contestare la gestione della chiamata diretta sono stati anche i sindacati, che hanno rotto le trattative, e poi ci sono stati migliaia di reclami e richieste di conciliazione per via di destinazioni ritenute errate. Altri docenti desiderano sapere se la loro domanda di utilizzazione o di assegnazione provvisoria verrà accettata. Poi ci sono i precari, che sperano di rientrare nelle 32mila assunzioni su cattedra. E pure nei 10mila ruoli Ata. Ci sono anche da collocare gli ultimi residui 200 dirigenti scolastici vincitori dell’ultimo concorso, mentre il prossimo bando per diventare preside è previsto in autunno e servirà a coprire almeno i mille posti che anche quest’anno andranno in reggenza.
Infine, come ogni anno, ci saranno le supplenze annuali: l’anno scorso sono state 105mila, quest’anno potrebbero essere qualcosa di meno. Ma sono sempre tante.
Numeri a parte, il nostro auspicio è che tutte le operazioni si concludano effettivamente entro il 15 settembre. Al massimo qualche giorno dopo. Ma non mesi dopo: addirittura alla fine del primo quadrimestre, come è accaduto lo scorso anno, quando gli ultimi potenziatori arrivarono a gennaio.
Perché una scuola di qualità, una Buona Scuola, al di là degli slogan, è quella dove i docenti, il personale e i dirigenti stanno tutti al loro posto. Per svolgere al meglio il proprio prezioso lavoro formativo. Dal primo giorno di scuola. Anche in quei luoghi del Centro Italia dove una settimana fa la terra è tremata così tanto da far crollare miriadi di edifici, scuole comprese. Pure quelle ritenute antisismiche. Sono morte 300 persone. Tra cui diversi bambini. A loro va il nostro pensiero e tutto il nostro affetto.
Buon anno a tutti!
Nel video (qui sotto) gli auguri di Alessandro Giuliani, direttore de La Tecnica della Scuola.
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