In occasione della giornata conclusiva del Pd sulla ‘Buona Scuola’, svolta il 13 dicembre nella sede del Partito Democratico, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha anticipato le prime indicazioni: abbiamo coinvolto in due mesi “2 milioni di persone”, ha spiegato il responsabile del Miur. E “dal confronto sono emerse alcune richieste, come ad esempio “sul tema dell’integrazione linguistica e culturale degli alunni stranieri: era rimasto un po’ in ombra ma merita un’attenzione particolare a partire dalla rivisitazione delle classi di concorso”.
Una consultazione, ha aggiunto che “è stata molto intensa e partecipata e i partiti, in particolare il Pd, hanno avuto un grande ruolo”. Si è trattato di un lavoro “congiunto e condiviso – ha sottolineato Giannini – abbiamo dedicato tutte le energie necessarie perché il paese si mettesse a ripensare al modello educativo dei ragazzi”.
Il ministro Giannini ha ribadito, poi, che le linee guida “sono un punto di partenza di grande responsabilità, che ora va tradotto, e già lo stiamo facendo, in un provvedimento legislativo”. Ora “siamo a metà percorso”.
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Tra le “parole chiave” delle linee guida, ha ricordato Giannini, ci sono “la risoluzione di una magagna storica, cioè del precariato, il grande progetto di formazione per tutti gli insegnanti e un sistema di valutazione che sia comparabile a livello internazionale, che non serva a stilare graduatorie tra le scuole ma che individui punti di forza e di debolezza per il miglioramento continuo”.
L’appuntamento per saperne di più sulla Buona Scuola è ora a lunedì 15 dicembre al Miur.
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