Sulla ‘Buona Scuola’ gli studenti sicuramente potranno dire la loro, ma non subito: verranno coinvolti al termine della fase di consultazione nazionale e comunque prima della realizzazione finale del testo. La promessa e arrivata dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il 17 ottobre, a margine di un’iniziativa sul Coding nelle scuole, durante la quale ha incontrato anche le associazioni studentesche.
“Nella fase conclusiva della consultazione quando verrà riscritta la Buona Scuola – ha garantito il Ministro – chiederò agli studenti di partecipare alla fase finale di stesura. La sfida del contributo propositivo è proprio questa”.
Giannini, che ha definito “importante l’incontro con i ragazzi”, ha ricevuto dai rappresentanti degli studenti un documento sintetico comune, comprendente specifiche annotazioni delle singole sigle. “Ho trovato alcuni luoghi comuni che – ha tenuto a sottolineare il responsabile del Miur – a mio parere dovrebbero essere superati come ad esempio quello sulla privatizzazione della scuola. Abbiamo anche parlato di risorse. Un miliardo nel 2015 e due nel biennio successivo e ho spiegato loro come verranno impiegati questi finanziamenti”.
“Infine si è parlato anche del metodo che i ragazzi hanno criticato considerandolo insufficienti nel tempo e nella modalità, ma ho spiegato loro che la buona scuola che uscirà non sarà quella che è entrata a dimostrazione che quello avviato è un ascolto vero”.
Rimane da capire quale ‘metro’ verrà usato dall’amministrazione scolastica per tenere conto delle miriadi di opinioni, pensieri, indicazioni e consigli che sono arrivati e arriveranno nelle prossime settimane a proposito della prima bozza delle linee guida sulla ‘Buona Scuola’: quello della chiarezza sul processo di revisione del testo di riforma della scuola è un passaggio fondamentale, su cui anche i sindacati stanno da qualche giorno insistendo.
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