Dall’Associazione Nazionale Docenti arriva una netta contrarietà all’ipotesi di riforma della scuola.
Una proposta farlocco che, qualora dovesse essere messa in atto, affosserebbe definitivamente il nostro sistema di istruzione, il ruolo e la funzione delle nostre scuole quale luoghi democratici di crescita culturale e civile.
Tale posizione è emersa all’unanimità nella Direzione nazionale svoltasi il 3 novembre 2014. Particolarmente dure sono state le considerazioni di merito fatte dal Presidente nazionale Francesco Greco il quale ha anche comunicato la decisione di non aver voluto partecipare ad un’audizione parlamentare convocata presso il Senato della Repubblica nei giorni scorsi, in quanto considerata un inutile rito che non avrebbe avuto alcuna ricaduta sulle decisione già prese in altre sedi.
“Si tenta di far passare come un grande investimento nell’istruzione – ha affermato Francesco Greco – quello che, invece, è una mera partita di giro di riutilizzo parziale di risorse già sottratte alla scuola. Particolarmente grave – prosegue il presidente Greco – è spacciare quale riconoscimento di carriera dei docenti quello che invece, nella migliore delle ipotesi e per pochi fortunati, altro non sarebbe che un avanzamento stipendiale fondato su meccanismi premiali insensati e iniqui tutt’altro che meritocratici. La scuola immaginata da Renzi è una scuola autoritaria, gestita con criteri privatisti e padronali, e con docenti ridotti a meri paria asserviti al potere incontrastato dei dirigenti scolastici ai quali intende consegnare le chiavi delle scuole e dei destini delle giovani generazioni. Una prospettiva nefasta che deve essere contrastata in ogni sede, da qui l’appello a tutti i docenti ad impegnarsi per evitare che sulla scuola si calino logiche ed interessi estranei ai principi e ai valori sui quali è stata incardinata dalla nostra Costituzione”.