Categorie: Politica scolastica

Buona Scuola, studenti tagliati fuori dalle 9 deleghe: stravolta l’istruzione italiana

Sul contenuto delle nove leggi delega alla riforma, la L. 107/15, le associazioni studentesche non sarebbero state ancora interpellate.

Mancando pochissimi giorni all’approvazione dei primi quattro decreti delegati, è probabile che non lo saranno mai.

La denuncia è dell’Unione degli Studenti. Ed è anche forte: secondo Francesca Picci, coordinatrice nazionale Uds, “le studentesse e gli studenti hanno ben chiare le priorità da definire sulla scuola pubblica, ma a tre giorni dalla scadenza delle deleghe non siamo ancora stati interpellati. La 107 si è rivelata fallimentare e adesso tocca a noi definire soluzioni e risposte ai bisogni reali degli studenti”.

Sinora, in effetti, sul fronte dei diritti studenteschi (basti pensare alla presenza in azienda, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro che coinvolge il triennio finale delle superiori) non si sono visti molti progressi. L’Uds parla, infatti, di “deleghe in bianco sulla 107 che stravolgeranno l’istruzione italiana: il tempo scorre e noi studenti non siamo stati ancora chiamati a discutere insieme le priorità della scuola pubblica“, scrive l’associazione studentesca.

 

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“Diritto allo studio, edilizia scolastica e formazione professionale devono essere i punti cardine su cui investire – spiega l’Unione degli Studenti – e per questo è necessario elaborare una legge nazionale sul diritto allo studio che renda la scuola davvero accessibile a tutti, che garantisca welfare studentesco e che preveda il reddito di formazione con un investimento di 5 miliardi sul diritto allo studio”.

“Inoltre, le nostre scuole cadono a pezzi e le nostre vite sono messe ogni giorno in pericolo, è fondamentale investire 14, 7 miliardi di euro sulla riqualificazione edilizia scolastica che rimane ancora eterno assente nella legge 107. La Buona Scuola deve essere abrogata e gli studenti devono riprendere parola ed essere ascoltati. Saremo inFedeli alla Buona Scuola”, conclude l’Uds.

Alessandro Giuliani

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