Prosegue senza sosta la protesta dei cosiddetti “internalizzati”, dipendenti di cooperative o imprese di servizi che a seguito di una disposizione di legge sono transitati nei ruoli del Ministero dell’Istruzione come collaboratori scolastici, non sempre, però, a tempo pieno.
Il risultato è che 5mila di loro hanno attualmente un contratto a part-time con uno stipendio decisamente ridotto.
“Noi assunti part-time – spiega per esempio un lettore che ci ha scritto proprio oggi – vogliamo la sicurezza di un reddito, perché i mutui accesi in un momento in cui potevamo far fronte, le utenze, le spese quotidiane per la nostra sopravvivenza e quella delle nostre famiglie (e tanti di noi come ben sapete siamo monoreddito) non può che essere l’unica e sola risoluzione ad un problema gravoso”.
“Non chiediamo assistenzialismo – prosegue il nostro lettore – e nemmeno soluzioni momentanee, che non ci darebbero comunque una prospettiva di vita serena e tranquilla per il nostro sostentamento di padri e madri di famiglia”.
In effetti, nella scuola, e più in generale nel pubblico impiego, non esiste l’assunzione part-time che, per il personale a tempo indeterminato, è una scelta prevista dal CCNL.
Per i 5mila internalizzati, che chiedono che venga loro riconosciuto il diritto al completamento orario, sembra profilarsi una prima soluzione grazie ad un emendamento al decreto scuola all’esame del Senato.
Ne dà notizia il deputato del M5S Luigi Gallo, presidente della Commissione Cultura della Camera, che in un comunicato di poche ore fa spiega che diversi senatori del Movimento hanno depositato un emendamento che consentirà l’attribuzione di incarichi aggiuntivi al personale ATA assunto a tempo indeterminato a seguito della procedura di internalizzazione dei servizi di pulizia e titolare di un contratto di lavoro a tempo parziale, con un monte orario uguale o inferiore a 18 ore settimanali.
“Utilizzando i Fondi PON, per coprire i costi di tutte le attività che prevedono aperture straordinarie pomeridiane nelle scuole – spiega Gallo – si potrà integrare lo stipendio dei soggetti interessati e che ora lavorano solo part-time”.
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