Uno al nord, un altro al centro ed uno ancora al sud. Sono collocati equamente, in rappresentanza delle tre zone principali dalla penisola, i Comuni italiani che adottano delle buone pratiche per l’infanzia. I Comuni sono quelli di Torino, Livorno e Caltanissetta: a premiarli, il 10 novembre, è stata Legambiente, al termine di un’indagine sulle politiche amministrative rivolte all’ambiente e a nostri giovani svolta nell’ambito dell’iniziativa “Ecosistema bambino 2009”.
In risultati sono stati presentanti a Urbino durante il convegno “Buone pratiche per l’infanzia e l’ambiente”. Un appuntamento che apre la Settimana del decennio dell’educazione allo sviluppo sostenibile dell’Unesco, dedicata a Città e cittadinanza, con l’obiettivo di rilanciare le politiche per l’infanzia e creare un’occasione di confronto tra i Comuni.
L’indagine di Legambiente ha riguardato 44 Comuni: 15, oltre a Urbino, quelli presenti al workshop. Sono Torino, Cuneo, Novara, Cremona, Crotone, La Spezia, Livorno, Ravenna, Siena, Colmurano (Macerata), Cossignano (Ascopi Piceno), Pandino (Cremona), Trento, Modena e Pesaro, con i rispettivi sindaci o assessori, oltre che i tecnici, a illustrarne i progetti per mettere in rete le esperienze, potenziando il dialogo e lo scambio tra le amministrazioni. “Occuparsi della qualità della vita dell’infanzia e dell’adolescenza – ha detto Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – è una scelta culturale che fanno solo alcune amministrazioni, in mancanza di politiche che indichino una via nazionale. Abbiamo pensato, allora, per ricominciare a parlare del rapporto fra bambini, adolescenti e città di ripartire da quelle amministrazioni che hanno sperimentato politiche territoriali finalizzate a tenere nella rete sociale anche questa fascia di cittadini“. In assoluto la palma del Comune più virtuoso in fatto di servizi ed attività rivolte ai bimbi delle scuole d’infanzia spetta a Torino: secondo Legambiente la città della Mole è “quella che meglio ha messo a sistema tutte le attività rivolte al mondo dei bambini e dei ragazzi”. A Torino, sempre secondo l’associazione, viene svolto “un lavoro di coordinamento e rete capillare che vede coinvolti uffici tecnici e assessorati, pubblico e privato, e che ha resistito a rinnovi di giunte e cambi di assessori, dimostrando come le politiche per l’infanzia siano un modello culturale e non una moda politica”.
Ottimo anche il giudizio ottenuta da Livorno: la città portuale toscana è stata premiata “per il lavoro svolto dal Centro infanzia adolescenza e famiglie, che progetta e propone costantemente occasioni socio-educative per promuovere il benessere delle famiglie e per prevenire le situazioni di difficoltà collegate alla vita quotidiana”. Per quanto riguarda Caltanissetta, invece, Legambiente ha motivato la scelta sulla base della capacità del capoluogo siciliano di attuare un’efficace “consultazione dei ragazzi e la loro conseguente formazione” sulla scorta di adeguate “politiche sociali; viene premiata – continua l’associazione – in rappresentanza di tutto il sud che ha deciso di non arrendersi e vuole dare ai propri cittadini le giuste opportunità di crescita”. Ma ci sono anche altri esempi di città a misura di bambino: Crotone, che ha allestito in sette parchi della città tanti giochi nuovi, fruibili anche dai bimbi disabili; Pesaro, che lavora per un maggior rispetto dei diritti dei pedoni; Siena, che ha realizzato nove interventi di riqualificazione urbana proposti dai suoi cittadini più piccoli; Teramo, che unendo sport e ambiente, lancia le Olimpiadi della raccolta differenziata. Forlì, che ha coinvolto i giovanissimi in un percorso di mobility management; Bolzano, che dedica alle giovani della città il progetto Girls power; Viterbo, che coinvolge l’intera città nella “settimana della scuola”. Segnalati anche diversi progetti di sostegno ai minori stranieri attraverso l’azione di mediatori o psicologi a scuola.
Per quanto riguarda i ragazzi più grandi, Legambiente ha segnalato, in particolare, Modena, dove il 10 di ogni mese un’intera pagina della Gazzetta è redatta dagli studenti delle scuole secondarie, e Novara, che ha un suo consiglio comunale dei ragazzi. In assoluto tra i Comuni che “investono in cultura” figurano Bologna, Roma, Siena e Ravenna (quattro città che offrono un’ampia offerta di rassegne di cinema e teatro); ma anche Bari, dove i ragazzi sono coinvolti in un affascinante concorso Festival del Cortometraggio.
Sempre nell’ambito dei diritti dell’infanzia, va segnalata la “Conferenza Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza” www.conferenzainfanzia.it
a cui parteciperanno addetti ai lavori e pedagoghi: si svolgerà a Napoli dal 18 al 20 novembre. Organizzata dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, assieme alla presidenza del Consiglio dei ministri e con la Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’iniziativa vuole rappresentare un momento di bilancio dei risultati raggiunti negli ultimi anni e proporre nuovi obiettivi per allargare la sfera dei diritti di questa particolare ed importantissima fascia d’età.