“Mentre si discute di riaperture facciamo chiarezza su un punto fondamentale. Con la dominanza della variante inglese, all’interno di un luogo chiuso e non adeguatamente ventilato la distanza di due metri NON E’ in alcun modo sufficiente per impedire il contagio.” Lo afferma sul proprio profilo Twitter Roberto Burioni, virologo, immunologo, accademico e divulgatore scientifico.
Il tema è quanto mai attuale, dato che di riapertura si è parlato nella conferenza stampa del Governo Draghi, che ha chiarito le scelte del Governo che confluiranno nel nuovo decreto di maggio: tutti gli alunni in presenza in zona gialla e arancione, mentre in rosso il Presidente del Consiglio lascia intendere che si manterranno le stesse disposizioni del decreto aprile, ovvero alcune classi in presenza (secondo il D.L. 44 fino alla prima media) e alcune classi a distanza, in DaD al 100% (secondo il D.L. 44 dalla seconda media in poi).
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Per riepilogare, ecco cosa potrebbe disporre il Decreto maggio
Zone gialle e arancioni: tutti in classe (in presenza al 100%) dalla scuola dell’infanzia al quinto superiore. Nessuna quota di DaD, dunque, in questi territori, salvo che in presenza di focolai, naturalmente.
Zone rosse: tutti in presenza fino alla prima media; scuola a distanza al 100% per le classi seconde e terze medie e per tutte le classi di scuola superiore.
Le perplessità di molti docenti e Ata riguardano il fatto che le scuole superiori riportano gli studenti in classe al 100% (nelle zone gialle e arancioni) senza peraltro che si sia fatto nulla di molto diverso sul fronte della sicurezza in classe: nessuna riduzione del numero di alunni per classe, nessun sistema di aerazione che non sia aprire una finestra, nessuna possibilità di tracciamento puntuale.
E sui trasporti? In fatto di sicurezza nelle aule scolastiche il Presidente Draghi ricorda che sono stati stanziati 390 milioni di euro sui trasporti pubblici locali e in accordo con le Regioni si farà in modo che questi fondi costituiscano una garanzia in più per il ritorno in classe.