In questi giorni il celebre virologo Roberto Burioni è stato al centro delle polemiche per aver bocciato 398 studenti dell’Università San Raffaele che si sono cimentati nel pre-test dell’esame di Microbiologia su 408. Una studentessa ha denunciato la cosa su TikTok, criticando il docente.
Il luminare è stato intervistato a Il Corriere della Sera, ai cui microfoni ha parlato di quanto accaduto e anche di scuola, dalla sua prospettiva di padre. Ecco un primo aneddoto relativo alla sua vita da studente in merito ai fallimenti: “Una volta, quando ero all’università, fui bocciato in Oculistica. Ovviamente anche io rimasi amareggiato in un primo momento, ma poi, semplicemente, ho studiato, ho rifatto l’esame e tutto è andato bene. Il messaggio che ogni giorno cerco di trasmettere ad allievi e allieve è questo: non lasciatevi ossessionare dagli esami o dagli errori. Semplicemente, si studia un po’ di più. E poi, diciamolo, quelle domande non erano difficili”.
Burioni è padre di una ragazzina di tredici anni. Ecco cosa ha detto di fare nel momento in cui sua figlia prende un brutto voto: “Sincero: la invito a studiare di più e aggiungo che sin da quando è entrata in prima elementare non ho mai mancato un colloquio con gli insegnanti. Io li considero dei veri e propri alleati dei genitori, penso che questo sia il modo giusto di vedere la scuola o l’università”, ha aggiunto, parlando del rapporto con gli insegnanti.
A parlare a Il Corriere della Sera un ex studente di Burioni, Giacomo Gorini. Anche quest’ultimo, anni fa, ha sostenuto lo stesso esame incriminato. Oggi, a 35 anni, nonostante ciò, è uno degli astri nascenti della ricerca biomedica italiana. Ecco il suo ritratto di Burioni: “È un professore tosto che insegna materie complicate che richiedono studio, ma non lo definirei cattivo. Anzi: per me è un mentore, la passione che trasmette quando insegna ha cambiato il corso della mia vita”.
“Ci sono sempre stati degli studenti che si lamentano dei professori, e ci sono sempre stati professori con un metodo d’insegnamento rigido. Non sempre è tutta colpa degli studenti, ma quando mi guardo indietro e ripenso ai professori che ritenevo tosti, capisco che lo erano perché la loro disciplina richiedeva preparazione”, ha aggiunto.
Ed ecco una riflessione che vale anche per la scuola: “Io ho fallito diversi esami, ma queste cadute non mi rappresentano. Non è giusto giudicare uno studente o un professore in base a un errore di percorso, anche perché ci sono diversi motivi che possono portare a fallire un esame. Dobbiamo liberarci da questo giudizio sulla persona basato sulla prestazione scolastica/universitaria. Come ho già detto, io sono stato bocciato all’esame di virologia, e oggi sono virologo”.
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