Didacta Italia 2024 ha avuto il via. Dal 20 al 22 marzo, il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione del mondo della scuola, apre le sue porte a Fortezza Da Basso, Firenze.
Per l’occasione, ai microfoni della Tecnica della Scuola e del nostro direttore Alessandro Giuliani, la segretaria generale della Cisl Scuola Ivana Barbacci, ha affrontato alcuni temi del mondo della scuola che meritano grande attenzione come burnout dei docenti, contratto e formazione. Ecco le sue parole:
“E’ stata una bellissima esperienza, è la prima volta che veniamo come espositori e ci siamo trovati a incrociare migliaia di insegnanti parlando di benessere perduto. La scuola è attraversata da troppo tempo da condizioni di malessere e frustrazione, abbiamo voluto indagare strategie che possano restituire agli studenti la volontà di stare bene a scuola che passa dal benessere degli insegnanti e quindi abbiamo messo a disposizione di chi ha ascoltato i nostri workshop delle buone pratiche di scuole che hanno lavorato su spazi di benessere, innovativi, su relazioni affettive, emotive, su strategie per evitare i conflitti. Tantissime occasioni di conoscere nuove esperienze e di mettere a disposizione nuove pratiche”.
Burnout? “È un problema molto serio, ritengo serva un forte investimento su nuove forze che devono entrare nel mondo della scuola da insegnanti con una grande motivazione, quindi molto passa dal reclutamento, la motivazione per cui ci si affaccia all’insegnamento è molto importante, non può essere un lavoro scelto come residuale rispetto ad altre esperienze e dev’essere una scelta prioritaria, voler essere insegnante prima ancora che volerlo fare e poi serve un percorso di accompagnamento lungo tutto il percorso professionale facendo in modo che non si continui ad insegnare 18, 22 o 25 ore a 67 anni. Quindi immaginare anche un intervento di carattere previdenziale ma anche di alleggerimento del carico della responsabilità dell’insegnante che può iniziare dopo un po’ di anni di servizio e può essere sostituito da mettere a disposizione il proprio tempo per il counceling, il tutoraggio delle nuove leve e mettere a disposizione la base esperienziale di 20-30 anni rispetto alle nuove leve”.
“Dobbiamo affermare, senza ombra di dubbio, che fare l’insegnante è un mestiere bellissimo ma logorante e come tale non può durare a livelli alti per sempre, quindi servono dei momenti di interruzione alternandoli con fasi di progettualità e accompagnamento e questo è un lavoro sul quale dobbiamo impegnarci anche contrattualmente”.
Contratto: “Dobbiamo proseguire il lavoro iniziato col contratto 2019-21, non deve passare tempo in mezzo fra i due contratti e fare in modo che si accelerino i tempi dell’atto di indirizzo. Dal punto di vista della Cisl Scuola il punto chiave dev’essere la formazione del personale, che sarà probabilmente l’elemento che caratterizzerà il prossimo contratto sia dal punto di vista della qualità e della formazione lungo tutto il percorso della carriera di tutto il personale, dai docenti, dirigenti, personale Ata e soprattutto fare entrare la formazione dentro il profilo professionale come possibilità di emancipazione e di caratterizzazione per valorizzare responsabilità ulteriori. Non le chiamo carriere ma creare una condizione per cui si certifichino anche le competenze acquisite dalla formazione per poter mettere a sistema dei profili che sono tra il docente e il dirigente scolastico”.
Come raggiungerci? Ci troveremo all’interno del padiglione Cavaniglia, nello stand H04. Tutti coloro che verranno a trovarci potranno richiedere in omaggio, registrandosi al nostro stand:
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