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Burocrazia e poca trasparenza sono i buchi neri dell’edilizia scolastica

Una vera e propria piaga, quella della burocrazia e degli appalti, che divora i pochi fondi disponibili come se si trattasse di un processo di fagocitosi cellulare.
Un esempio di quanto stiamo dicendo è stato riportato dal ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza nell’audizione a Camere riunite del 6 giugno scorso, dove è emerso che con fondi Cipe del settembre 2010 in cui erano disponibili per l’edilizia scolastica 358 milioni di euro, allo stato dell’arte ne sono stati spesi soltanto 98.
Il Ministro ecumenicamente ha sottolineato che il sistema, contraddistinto da una molteplicità di attori e da una pluralità di linee di finanziamento, sia stato inefficace per i tempi troppo lunghi, non più sostenibili, per rendere spendibili le risorse stanziate e per aprire i cantieri.
Si tratta probabilmente di una sorta di buco nero, che attraverso burocrazia e mancanza di trasparenza, inghiotte soldi e dilata i tempi a dismisura, rendendo la questione d’intervento sull’edilizia scolastica urgente e non più rimandabile.
Anche il finanziamento di 300 milioni di euro in tre anni inserito nel decreto del “fare”, servirebbe a ben poco, se non si dovesse intervenire ad arginare il sistema d’intervento, troppo farraginoso, pieno di burocrazia e con un’evidente mancanza di trasparenza.
Di questo il ministro Carrozza è cosciente e pensiamo che non tarderà a tentare di sburocratizzare e rendere più trasparente il sistema degli interventi di edilizia scolastica.
Il problema che noi abbiamo voluto figurare come se ci fosse l’esistenza di un buco nero a cui nulla sfugge, è quello dei finanziamenti erogati direttamente dagli organi centrali, che si disperdono ed infrangono contro la burocrazia e la poca trasparenza degli enti locali, per i più svariati motivi ponderabili ed anche imponderabili.
Un sistema allucinante, che purtroppo deve fare i conti con la debolezza umana della corruzione e anche dell’incompetenza. Quindi trai buchi neri che tutto trattengono, finanche la luce, e i pochi finanziamenti erogati, il problema dell’edilizia scolastica è destinato a non essere risolto nell’immediato e forse, se non si interviene con tempestività, ad incancrenirsi ancora di più.
Lucio Ficara

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