“Dobbiamo mettere il crocifisso nelle classi scolastiche durante il periodo di Natale”: a ribadirlo è stato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti parlando l’8 dicembre a Roma dal palco di Piazza del Popolo, in occasione della manifestazione della Lega, una sorta di “festa di ringraziamento” per i risultati raggiunti nell’ultimo anno, a cui avrebbero partecipato almeno 80 mila persone.
“Non bisogna vergognarsi delle nostri tradizioni: senza le tradizioni, non siamo niente”, ha detto il responsabile del Miur, riscuotendo consensi, a partire dalla prima fila della piazza romana, dove una ragazza aveva portato un cartello pro-presepe e una ‘madonnina’ di Lourdes.
Più di qualche scuola, comunque, ha già seguito l’invito del ministro. Come il Comune di Trieste, che nei giorni scorsi ha deciso di rimettere il crocifisso nelle scuole. Decisione che aveva trovato il plauso della Chiesa locale: “Il Crocifisso non è solo il simbolo della Chiesa Cattolica ma dell’intera cultura europea occidentale e orientale”, “non offende nessuno, anzi insegna a tutti il perdono e la non violenza”, così Ettore Malnati, vicario episcopale per laicato e cultura della diocesi della città friulana.
La presa di posizione non era piaciuta a Flc-Cgil e la Uil Scuola, che avevano chiesto alla politica di “non dettare la linea” agli istituti scolastici.
Bussetti aveva espresso lo stesso concetto anche durante un question time del parlamentare Rossano Sasso della Lega: nell’occasione, il titolare del Miur si prese l’impegno di “vigilare affinché la scuola possa rappresentare il luogo in cui sono valorizzate, e non messe da parte, le più alte espressioni dei valori fondanti della nostra cultura, come la celebrazione del Santo Natale”.
“La mia profonda convinzione – aveva sottolineato – è che i simboli della tradizione cattolica, come il presepe e i canti natalizi, fanno parte della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni e della nostra identità”.
“Sono a conoscenza – aveva proseguito – delle iniziative assunte da alcuni dirigenti scolastici e docenti, che hanno deciso di rimuovere il presepe dalle scuole e di censurare alcuni canti natalizi, trascurando alcune tradizioni condivise che fanno parte del bagaglio affettivo degli studenti, anche in tenera età, e delle loro famiglie”.
“Sono consapevole che tali iniziative hanno ferito la sensibilità di tutti, suscitando la disapprovazione non solo dei cattolici, ma anche di alcuni rappresentanti delle comunità islamiche, che hanno dichiarato di non disapprovare la celebrazione del Natale nelle scuole”.
“Ritengo inoltre – aveva concluso Bussetti – che la comunità scolastica non possa essere avulsa dalla società, ma costituisca un luogo d’elezione per la crescita anche interiore degli studenti e debba necessariamente tenere conto del contesto culturale e sociale nel quale gli stessi vivono, non rinunciando ad alcune ritualità condivise e costitutive della comunità stessa”.
“La scuola quindi, in un’ottica di vera inclusione, realizzata anche attraverso la condivisione dei simboli costitutivi della storia e della cultura di questo Paese, può valorizzare le nostre tradizioni. È noto come le lezioni durante il periodo delle festività natalizie siano sospese proprio in virtù della matrice cattolica di tale ricorrenza. Essere inclusivi significa condividere e comprendere la cultura del paese in cui si vive, anche attraverso le sue tradizioni”.
La forte presa di posizione del ministro dell’Istruzione, favorevole ad introdurre i simboli della tradizione cattolica all’interno della scuola, sembra condivisa in larga parte dagli italiani.
Anche il sondaggio realizzato qualche giorno fa nella pagina Facebook de La Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato oltre 600 lettori, ha espresso un giudizio netto in questa direzione: l’80% dei votanti si è detto favorevole alla realizzazione del presepe nelle classi e negli spazi comuni scolastici.
Non tutti, però, la pensano così. Almeno, ritengono il presepe un argomento non certo prioritario tra quelli da affrontare nell’ambito delle mura scolastiche e per migliorare l’offerta formativa. Tra questi, figura Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.
Attraverso twitter, il segretario nazionale di Sinistra Italiana ha scritto: “Rimettere il crocifisso nella classi durante il periodo natalizio” Lo ha detto dal palco di piazza del Popolo il ministro dell’Istruzione leghista, Bussetti. E io che pensavo che nelle aule delle nostre scuole fosse necessario ed urgente mettere Lim, strumenti audiovisivi e banchi decenti…”.
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