“Tutti quelli che volevano al Miur un insegnante o un personaggio della scuola, sono stati accontentati”: dirlo è stato il nostro direttore responsabile, Alessandro Giuliani, a colloquio con Radio Cusano, il 1° giugno, nel giorno del giuramento del nuovo Governo M5S-Lega.
“Marco Bussetti – ha ricordato Giuliani – è un uomo che per diversi anni ha operato nelle istituzioni, prima come docente e poi con funzioni di responsabilità”. Perché lui? “Potrebbe essere stato scelto per compensare le alte aspettative del M5S sulla scuola, come la cancellazione delle classi pollaio, l’aumento degli organici e l’assunzione di massa dei precari”.
“Tutti provvedimenti, previsti dal contratto di Governo, che comportano spese non indifferenti e su cui un leghista potrebbe agire, mediando, con minori condizionamenti. Tuttavia prima di fornire dei giudizi, sarebbe preferibile vedere il nuovo ministro all’opera”.
“Certamente – ha proseguito Giuliani – tutto faceva indurre alla nomina di un ministro dell’Istruzione grillino: serviva una persona competente, le problematiche sono tante e – ha proseguito il direttore – chi opera a capo di un ufficio scolastico, grande come quello di Milano, può incarnare il profilo giusto”.
“Senza entrare nel contesto politico-ideologico, mai come oggi si tratta di risolvere tante problematiche della scuola: i diplomati magistrale, i precari da assumere, i tanti docenti immessi in ruolo in sedi lontane che chiedono di tornare a casa, il sostegno, che continua a funzionare non come dovrebbe con oltre 40mila docenti l’anno assunti a tempo determinato”.
“Bussetti conosce la ‘materia’ di cui si sta parlando. E può dire la sua, dando al suo operato un’impostazione pragmatica, proprio perché conosce quali sono le cose da migliorare e le norme da modificare. Certo, bisogna anche capire quali margini avrà a livello economico.”
“Anche perché la ministra uscente, Valeria Fedeli, ha lasciato un documento, con tutte le pratiche in essere, a partire dai finanziamenti per il nuovo contratto di lavoro, da definire a partire dal prossimo 1° gennaio, che riassumono la mole di impegni da portare avanti. Anche in ambito universitario, dove ad esempio i professori in questi giorni sono i sciopero per via degli scatti automatici biennali bloccati da tempo”.
“La verità – ha concluso il giornalista – è che Bussetti si preso una ‘patata bollente’: gli impegni sono davvero tanti e sino alla fine del Governo non avrà modo di fare ferie”.
La redazione tutta della Tecnica della Scuola augura al neo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, i migliori auguri per la realizzazione di un lavoro proficuo a capo dell’amministrazione scolastica italiana.
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