Personale

Bussetti: “Chi vince il concorso sale in cattedra”

Lunga intervista a Italia Oggi per il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti.

Il sistema per il reclutamento cambierà: il Fit, la formazione iniziale e tirocinio, previsto dalla Buona Scuola, non ci sarà. Troppi, infatti, i tre anni post laurea, serve un sistema molto più veloce. Il progetto a cui lavorano i tecnici del Miur prevede l’integrazione con esami ad hoc del percorso di laurea e poi via, il concorso. Chi lo supera va in cattedra.

Il nuovo reclutamento dovrebbe partire già il prossimo anno con l’obiettivo di reclutare docenti più giovani.

Queste le parole del ministro: “È mia intenzione dare una volta per tutte regole certe. In questi anni sono stati creati troppi percorsi diversi, sono state fatte innumerevoli promesse rimaste disattese a chi voleva diventare insegnante. È arrivato il momento di stabilire un’unica strada d’accesso: concorsi in base ai posti vacanti e disponibili. E vincoli di permanenza per un certo numero di anni. È così che rispettiamo le ambizioni di questa categoria professionale. E restituiamo dignità ai docenti, pilastri della nostra scuola”.

“Attraverso la legge 107 sono stati assunti migliaia di docenti, è vero. Ma in maniera confusa e in alcuni casi lesiva dei loro diritti. Pensiamo a coloro che si sono dovuti trasferire lontano da casa a causa dei calcoli di un freddo algoritmo. Chi ha partecipato al concorso, invece, non solo ha dovuto superare una selezione, ma avrebbe dovuto intraprendere anche un percorso di formazione, un tirocinio, della durata di tre anni, prima dell’effettiva immissione in ruolo. Tutto questo non va bene. Né per gli insegnanti, né per gli studenti”.

Andrea Carlino

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