Il ministro dell'Istruzione Marco Busetti
“Da dove nasce l’idea delle buste alla prova orale della maturità? Da un principio fondamentale di equità. Negli anni scorsi succedeva che anche nella stessa scuola, con commissioni diverse, c’erano delle valutazioni con differenze anche marcate”: lo ha detto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, nel corso della trasmissione ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio1.
“Ci saranno tre buste – ha ricordato il titolare del Miur – Su una classe di venti abbiamo ventidue buste, così l’ultimo se ne trova tre. All’interno non ci sarà una domanda ma uno spunto, come un quadro, una foto o un riferimento, che permetterà alla commissione di iniziare le domande. Ad esempio, se dentro la buste ci fosse la Monna Lisa si potrebbe partire da lì. Una scelta voluta fortemente da me”.
Bussetti ha anche accettato di farsi ‘esaminare’ dai conduttori della trasmissione, Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, scegliendo proprio tra tre buste, ognuna con cinque domande di carattere generale: dai sette re di Roma alla tabellina del 9 passando per l’inglese e i confini dell’Italia. Il risultato è stato piuttosto buono: Bussetti ha risposto correttamente a praticamente tutti i quesiti.
“Sono andato bene, almeno diciotto su venti me lo merito!”, ha detto Bussetti al termine del gioco.
Per quel che riguarda l’abbigliamento, il ministro ha consigliato di vestirsi “in modo comodo, con un abbigliamento decoroso, ai maschi suggerirei di indossare una camicia di cotone, visto il caldo”. Ma eviterebbe il pantaloncino corto perché “siamo a scuola”, così come i sandali perché “serve un abbigliamento decoroso, niente infradito”.
Infine ha ricordato che durante le prove della maturità il telefono cellulare “è assolutamente vietato portarlo con sé, se si viene sorpresi col cellulare, anche acceso, si viene espulsi. E tutte le scuole sono isolate dalla rete, non c’è collegamento Wi-Fi”, ha concluso il ministro.
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