Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, durante la sua audizione in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, nell’ambito dell’indagine su bullismo e cyberbullismo, basandosi sui dati della ricerca EU Kids Online 2019, realizzata dal Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con il ministero, ha riferito che sono il 6% i ragazzi dai 9 ai 17 anni vittime di cyber-bullismo nell’ultimo anno e il 19% quelli che vi hanno assistito.
Secondo l’indagine è aumentata la percentuale di giovani che vivono esperienze negative navigando sulla rete internet: «Siamo passati dal 6% del 2010 al 13% nel 2017». L’indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di circa 1000 ragazze e ragazzi dai 9 ai 17 anni. Il 31% degli intervistati tra gli 11 e i 17 anni ha dichiarato di aver visto online messaggi d’odio o commenti offensivi contro un individuo o un gruppo. Di fronte a tali messaggi il sentimento più diffuso è la tristezza seguita da rabbia, disprezzo, vergogna.
«Nonostante questo, tuttavia, – ha fatto notare il ministro – il 58% del campione afferma di non aver fatto nulla per difendere la vittima. Dall’indagine emerge, inoltre, che è ancora alto il numero di ragazzi che sono indifferenti ai rischi della rete internet; sono, infatti, circa il 35% coloro che ignorano il problema sperando si risolva da solo».
Solo il 10% modifica le proprie impostazioni di privacy in seguito a un’esperienza negativa. Più bassa ancora, solo il 2%, la percentuale di coloro che segnalano contenuti o contatti inappropriati ai gestori delle piattaforme. Ma se si decide di rivolgersi a qualcuno, ci si indirizza ad amici (47%) o genitori
(38%).
Inoltre, ha continuato il ministro «oltre ai 35 milioni nel Piano nazionale scuola digitale stanziati a dicembre 2018, abbiamo stanziato oltre 100 milioni di euro da investire per la creazione di nuovi laboratori per le discipline Stem all’avanguardia della tecnologia, ambienti didattici innovativi e nuove biblioteche».
«E poiché senza buoni maestri non esiste innovazione – ha sottolineato – abbiamo istituito le équipe formative territoriali, una task force di 120 docenti. Il bando è stato pubblicato lo scorso 11 luglio sul sito del Miur. La selezione sarà completata entro il mese di settembre, a partire dal quale i docenti scelti aiuteranno le scuole nello sviluppo e nella diffusione di soluzioni per la creazione di ambienti digitali con metodologie innovative e sostenibili. Promuoveranno l’innovazione metodologico-didattica, lo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media. Supporteranno la progettazione e realizzazione di percorsi formativi laboratoriali per docenti sull’innovazione didattica e digitale. Documenteranno le sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche, nel campo delle metodologie didattiche innovative».
Bussetti ha ricordato che proprio sulla formazione dei docenti il ministero ha investito «20 milioni per le metodologie didattiche innovative, il pensiero computazionale, le Stem, l’educazione all’imprenditorialità e l’utilizzo delle nuove tecnologie».
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