L’atteso concorso per dirigenti scolastici partirà luglio: lo ha confermato il nuovo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in un’intervista rilasciata al Messaggero, pubblicata il 12 giugno, scongiurando in questo modo le voci di possibili slittamenti ulteriori.
Interpellato sui tantissimi capi d’istituto costretti a dividersi su due o più scuole autonome, situazione che riguarda 3.400 scuole e quindi 1.700 dirigenti scolastici reggenti in uno o più istituti, il responsabile del Miur ha detto di essere “ben consapevole della situazione dei dirigenti scolastici. La reggenza è solo una soluzione tampone, da superare. A breve, nel mese di luglio prossimo, partirà il concorso e avremo nuovi presidi. Dobbiamo lavorare perché la situazione vada via via migliorando”.
Pertanto, salvo clamorosi rinvii dell’ultimo momento, ad oggi rimane confermata la prova preliminare, ovvero la somministrazione dei test preselettivi, fissata per la terza decade di luglio. Sembrerebbero non essere prese in considerazione le richieste di slittamento del test fissato per il 23 luglio e per il quale è stata avviata anche una petizione on line: confermata rimane anche, quindi, la pubblicazione dei 4mila quesiti prevista per il prossimo 27 giugno.
Il ministro Bussetti è tornato anche sul tema delle maestre diplomate, escluse dalle graduatorie ad esaurimento da una sentenza del Consiglio di Stato: “Mi sono messo al lavoro per analizzare la situazione perché sappiamo bene che ci sono tante persone coinvolte, con diversi punti di vista”.
C’è poi la questione degli ausiliari e degli amministrativi: “Questo è un tema che mi sta molto a cuore: il personale Ata non va dimenticato”, “il loro lavoro va valorizzato, così come andrebbe valorizzato l’impegno dell’intero sistema scolastico”.
Di assunzioni a tempo indeterminato, tuttavia, per ora Bussetti non vuole parlare: “Per il momento non posso dirlo, è prematuro. Sicuramente mi riferisco al riconoscimento del lavoro che viene svolto ogni giorno, da tutti coloro che lavorano per fare funzionare la scuola”.
Pensare tuttavia che quasi a metà giugno il piano delle assunzioni sia ancora in alto mare, non è plausibile. Anche perché di sicuro si dovrà procedere al turn over, che prevede, tra docenti e Ata, almeno 40-45mila uscite e quindi altrettante immissioni in ruolo. Probabilmente, in questo momento sono altre le priorità piovute sulla testa del neo ministro.
Come quella dell’aumento esponenziali di casi di bullismo e di aggressioni verso gli insegnanti. A questo proposito, il ministro Bussetti annuncia l’intenzione di andare a trovare la docente aggredita Padova dalla mamma di una studentessa dopo averle messo una valutazione negativa: “Le esprimo fin d’ora tutta la mia solidarietà. Sono addolorato da queste notizie. È un problema di carattere culturale”.
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