Il caso del docente veneto che sulla sua pagina FB aveva postato commenti ai limiti del codice penale (uno dei più agghiaccianti è “Liliana Segre starebbe bene in un termovalorizzatore”) è arrivato sul tavolo del Ministro Bussetti che è intervenuto con una netta presa di posizione affidata anch’essa ai social.
“Insegnare è un lavoro bellissimo, una missione da vivere tutti i giorni dando il meglio di sé per educare i nostri giovani. Sono orgoglioso del quotidiano lavoro svolto da centinaia di migliaia di docenti di ruolo e precari nelle scuole italiane. Ma se qualcuno sale in cattedra per seminare odio e falsità evidentemente non si trova nel posto giusto. E va allontanato dalla scuola. Un concorso vinto non dà il lasciapassare per delirare e offendere”.
“Leggo sugli organi di stampa – aggiunge il Ministro – di atteggiamenti e dichiarazioni inqualificabili da parte di un insegnante in Veneto che, se confermati, rappresenterebbero un fatto gravissimo, un comportamento generale non conciliabile con il ruolo di docente. Non è possibile che un insegnante si esprima in questi termini. Per questo ho sollecitato una relazione e un’ispezione: voglio verificare cosa sia realmente accaduto”.
“Una volta accertati i fatti – conclude Bussetti – assumeremo tutte le iniziative e le misure, anche sanzionatorie, necessarie a tutelare gli alunni e tutti i docenti che ogni giorno, anche a costo di enormi sacrifici, permettono alla scuola italiana di svolgere il suo fondamentale ruolo per i nostri giovani”.