Lunga intervista a Quotidiano.net per il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Diversi gli argomenti nel corso del colloquio con il quotidiano.
Sulle 57mila assunzioni in programma per il prossimo anno scolastico, Bussetti è chiaro: “Siamo partiti dalla copertura del turn over e cercheremo poi di coprire quanti più posti vacanti possibili. Anche per gli Ata abbiamo previsto più di 9.000 assunzioni. E stiamo sbloccando il concorso per i direttori dei servizi amministrativi, i vertici delle segreterie, per capirci, che svolgono un ruolo essenziale nelle scuole. Dobbiamo parlare di tutto il personale”.
E sulla Buona Scuola afferma: “La legge 107 ha creato danni irreparabili sotto certi aspetti, ma la scuola non ha bisogno di ulteriori scossoni, ce lo dice il clima di confusione e sfiducia che ho trovato al mio arrivo in viale Trastevere e che si è vissuto in questi anni nelle scuole. Il nostro obiettivo è riordinare e intervenire sui problemi causati dalla ‘Buona scuola’. La cosiddetta ‘chiamata diretta’ dei docenti avrebbe potuto essere un’innovazione interessante, ma era connotata da eccessiva discrezionalità. E nella sua applicazione le scuole sono state lasciate sole. Per questo abbiamo deciso di eliminarla”.
Riforma in arrivo? “Non serve, per ora, una nuova riforma organica, la scuola a cui lavoro deve mettere al centro gli studenti e le loro esigenze, valorizzando le differenze e le attitudini di ciascuno. Una scuola che si relazioni in modo costante con il territorio e che ricostruisca un’alleanza formativa con le famiglie, restituendo ai docenti il ruolo fondamentale, da troppo tempo disconosciuto, di mediatori ed educatori”.
E infine sui diplomati magistrale: “Insieme ai miei uffici, abbiamo lavorato a una soluzione che garantisca un ordinato avvio del prossimo anno scolastico, la continuità didattica e, al contempo, il rispetto dei diritti di tutti gli interessati. In Parlamento stanno arrivando ulteriori emendamenti che proseguono su questa linea, in funzione di un concorso che regolarizzi stabilmente i maestri e le maestre. Abbiamo ereditato questa situazione che non è stata affrontata per mesi”.
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