Il ministro Bussetti, durante il question time al Senato, ha fatto riferimento a un emendamento parlamentare approvato qualche giorno fa dalle Commissioni V e VI della Camera in sede di conversione del cosiddetto “decreto crescita”, che semplifica le procedure di affidamento degli incarichi di progettazione e dei lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici, finanziati con le risorse della programmazione relativa al triennio 2018-2020.
E ha pure ricordato l’approvazione del piano da 1,7 miliardi per la prima annualità della programmazione 2018-2020, l’istituzione di un fondo di 120 milioni per mettere in sicurezza le scuole delle regioni colpite dal sisma del 2016 e di un fondo per le emergenze «che ci consentirà di intervenire subito e di dare risposte immediate agli enti locali e alle comunità scolastiche in caso di emergenze».
Rispondendo poi a un quesito del senatore Bernini, ha precisato: «Quanto all’utilizzo dei fondi Pon per l’edilizia scolastica dopo l’avviso pubblico relativo ai territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, sono pervenute oltre 1.100 candidature con proposte progettuali molto articolate, rispetto alle quali la competente Commissione ministeriale sta procedendo alla verifica dei requisiti di ammissione e a formulare agli enti locali interessati numerose richieste di chiarimenti e di integrazione documentale».
«È, infatti, imprescindibile che i progetti relativi ad interventi sugli edifici scolastici siano corredati di tutti i pareri e i visti prescritti dalla legge. La sicurezza dei nostri studenti passa anche attraverso un’attività progettuale di qualità e va salvaguardata attraverso un controllo attento del rispetto delle norme sulla sicurezza. Voglio, tranquillizzare che, per come consentito dalla normativa comunitaria, stiamo utilizzando quota parte dei fondi Pon per finanziare interventi infrastrutturali (i cosiddetti “progetti sponda”), riferiti sempre ad istituti scolastici situati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e già inseriti in graduatorie nazionali, in modo da liberare, con il successivo rimborso comunitario, risorse per finanziare ulteriori interventi in quelle stesse regioni».
«Abbiamo sbloccato importanti risorse che erano state solo stanziate ma non ancora assegnate agli enti locali, individuando, peraltro, nuove risorse da destinare alla sicurezza delle scuole. Oggi, possiamo dire, con soddisfazione, di aver accelerato la maggior parte delle procedure in materia di edilizia scolastica, perfezionando specifiche intese con regioni ed enti locali ed approvando numerose norme di semplificazione che rendono più agevole la richiesta di finanziamento da parte degli enti locali e più rapido l’iter di assegnazione delle risorse da parte del ministero».
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