Nessun passo indietro sui diritti della donna: la difesa della famiglia, che ha un ruolo centrale, non significa delegittimare le conquiste ottenute negli ultimi decenni. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, parlando a Verona nel corso del Congresso mondiale delle Famiglie.
“Evidenziare il ruolo essenziale della famiglia per lo sviluppo della società non significa in nessun modo voler delegittimare processi di emancipazione e diritti, libertà e progresso degli ultimi 70 anni”, ha dichiarato il titolare del Miur.
“Non si tratta di togliere diritti a nessuno, ma – ha aggiunto – di riconoscere lo stato di crisi che attraversa la famiglia nella società contemporanea e di evidenziare il suo ruolo sociale fondamentale in termini economici, giuridici e culturali”.
Intanto, le associazioni studentesche Rete della Conoscenza, Link Coordinamento Universitario e Unione degli Studenti chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione: !è vergognoso che il ministro dell’Istruzione partecipi a un’iniziativa del genere, che calpesta la Costituzione, riduce le donne al solo ruolo di madri e impone una visione di famiglia che legittima le discriminazioni”, dice Giacomo Cossu, coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza.
Per Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, Bussetti si è recato ad un evento dove è stata trasmessa una “visione retrograda di società: se questa è l’idea di scuola che Bussetti ha in mente, che si dimetta.”
Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link Coordinamento Universitario, sostiene che “nelle università bigottismi e obiezione di coscienza impediscono a migliaia di studenti di formarsi in maniera completa proponendo una visione antiquata della società, della famiglia e dei ruoli di genere. A fronte di questa situazione, la presenza di Bussetti a Verona è un atto ancor più grave: vogliamo le dimissioni del Ministro!”.
A Verona, il ministro dell’Istruzione non ha parlato solo di diritti. “Gli italiani non fanno più figli: l’Italia non è più un Paese per giovani, è stimato un calo demografico del 17% da qui al 2050. È una tragedia”, ha esclamato Bussetti.
La denatalità, ha ricordato il titolare del Miur, “ha ripercussioni fortissime anche sulla scuola, come si nota già in questi ultimi anni guardando ai dati della diminuzione del numero degli studenti. Le previsioni demografiche sono poco incoraggianti”.
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