Ormai fra il Ministro Bussetti e il M5S è guerra aperta, anche sui problemi della scuola.
La senatrice del Movimento Bianca Laura Granato non usa mezzi termini: “La sensibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle rispetto alla geografia italiana è nota, ma liquidare il grave problema del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud con un presunto atteggiamento da lavativi dei docenti meridionali è scorretto oltre che grave”.
“Il gap tra scuole del Nord e del Sud nel nostro Paese non può essere delegato a docenti e studenti, ma deve essere preso in carico dalla politica. Perché politica è la responsabilità di una situazione di sperequazione tra cittadini italiani il cui diritto allo studio è garantito dalla nostra Costituzione che il ministro è tenuto ad applicare”.
Non va tanto per il sottile neppure il vice-presidente del consiglio Luigi Di Maio che ha da poco dichiarato: “Se un Ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto. Venire in una delle aree più in difficoltà d’Italia a dire – usando il “voi” – che per ridurre il gap nelle scuole del sud “vi dovete impegnare di più” farebbe girare le scatole anche ad un asceta. Figurarsi gli insegnanti!”
“Caro Marco – scrive Di Maio sulla sua pagina FB rivolgendosi direttamente al Ministro – siamo noi al Governo che evidentemente dobbiamo impegnarci sempre di più. Siamo noi che dobbiamo fare di più e ogni cosa che faremo non sarà mai abbastanza. Il personale della scuola fa un lavoro eccezionale da nord a sud. I docenti del sud, realtà che conosco bene, lavorano con il massimo impegno e fanno sacrifici da anni. Allo stesso tempo i fondi invece sono mancati. Questo Governo si è impegnato ad invertire questa tendenza, costi quel che costi”.
Intanto il PD annuncia che presenterà una interrogazione urgente per chiedere che il Ministro vada a riferire in aula.
I Partigiani della Scuola Pubblica, per parte loro parlano già esplicitamente di mozione di sfiducia nei confronti del Ministro.
Lo scontro, insomma, è grave.
La polemica scoppiata oggi fra il ministro Bussetti e il M5S sembra però solamente l’antipasto del pasto che verrà servito la prossima settimana al tavolo del Governo, quando si dovrà esaminare la richiesta delle regioni Veneto e Lombardia che chiedono esplicitamente di avere una più ampia autonomia, in particolare in campo scolastico.
Difficile capire come si svilupperà la “contesa”: è anche possibile che tutto venga accantonato in quanto un innalzamento del livello dello scontro potrebbe essere dannoso per entrambi, sia per la Lega sia per il Movimento
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