Nel replicare alle accuse che gli sono state mosse per l’infelice dichiarazione sui docenti del sud, il ministro ha voluto rimarcare le buone iniziative fin qui avviate o programmate proprio a favore delle scuole delle regioni meridionali.
Fra queste il Ministro ha citato la misura contenuta nelle legge di bilancio che prevede l’istituzione di 2mila posti di tempo pieno nella scuola primaria.
Ma i tempi stringono e il rischio è che anche una misura pur modesta non dia i risultati sperati.
La legge di bilancio stabilisce infatti che per attuare la norma sul tempo pieno è necessario adottare entro fine febbraio un decreto ministeriale sul quale va preliminarmente acquisito il parere della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali.
Per il momento, però, l’argomento non è presente nell’ordine del giorno della prossima seduta della Conferenza già convocata per il prossimo 13 febbraio.
C’è poi da dire che non è affatto detto che i 2mila posti previsti dalla legge di bilancio vadano a finire tutti (o in prevalenza) nelle regioni del sud: c’è da pensare, infatti, anche le regioni del nord rivendicheranno una parte dei posti di cui parla la legge.
A meno che, per aiutare il ministro nel suo tentativo di ricucire con i docenti del sud, le regioni leghiste del nord non decidano di “cedere” un po’ di posti. Ma non sarà facile ottenere questo risultato.
Quando si arriverà al dunque, la questione del tempo pieno potrebbe anzi diventare una ulteriore occasione di scontro fra il ministro Bussetti e i docenti meridionali.
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