Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, non vuole intervenire solo sulla chiamata diretta (pronta la sua abolizione con un disegno di legge presto in discussione in Parlamento), ma anche su un altro elemento cardine della riforma “Buona Scuola”: l’alternanza scuola/lavoro. Al Tgr Lombardia, Bussetti è netto sull’argomento: “Il numero di ore di alternanza scuola-lavoro è eccessivo, ci sono scuole in difficoltà soprattutto in alcune aree del Paese. Stiamo studiando alcuni cambiamenti”.
Bussetti ha spiegato che l’alternanza è organizzata male, ma ha detto di voler cambiare persino il nome dell’attività che dovrebbe servire a far conoscere ai ragazzi degli ultimi tre anni delle scuole superiori che cosa è il mondo del lavoro con attività fuori dalla classe in imprese, musei, strutture varie che possono accoglierli come stagisti per qualche ora alla settimana.
L’idea è quella di fissare una soglia minima invece di quella obbligatoria e di rendere le attività scelte dalla scuola “vincolate ad aderire all’orientamento degli studi dei ragazzi”.
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