Un polverone. È quello che si è venuto a creare con le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, che interpellato da un cronista, ad Afragola, su come le scuole del Sud possono colmare il divario con quelle del Nord, ha detto che non occorrono solo investimenti ma anche “più sacrificio, più lavoro, più impegno. Vi dovete impegnare forte”, ha esortato il responsabile del Miur voluto dalla Lega.
Per la Lega è solo un equivoco
Dal suo punto di vista, Marco Bussetti voleva probabilmente incitare le scuole dalla Campania in giù a risollevarsi con le proprie forze, alzando la testa. A farsi interprete di questa tesi è stato il senatore della Lega Claudio Barbaro, secondo il quale le dichiarazioni del ministro “sono state male interpretate dalle opposizioni prive di argomenti. Del resto basta guardare interamente i filmati e leggere in maniera adeguata i comunicati non edulcorati o tagliati, per comprendere come il ministro abbia semplicemente detto che al Sud non servono solo fondi per la sicurezza e lo studio, che per altro non mancheranno”.
“Serve invece maggiore sicurezza in sé stessi e nelle eccellenze di cui il Sud è pieno. Non credo che questi concetti e parole possano aver offeso nessuno, anzi, sono uno incitamento a far sempre meglio”, ha concluso Barbato.
Pure i “grillini” si dicono indignati
Invece, si sono offesi in tanti: sindacati, anche quelli dei presidi, gli insegnanti, che sui social hanno lasciato ampia traccia della loro indignazione. E, ovviamente, i politici. Pure il Movimento 5 Stelle è uscito allo scoperto.
Addirittura il sottosegretario Salvatore Giuliano ha preso le distanze dalle dichiarazioni titolare del Miur: pur senza citarlo, ha detto che “il personale della scuola, ovunque e ancor più nei contesti più difficili, fa un lavoro straordinario. Non a caso in alcune zone del Paese la scuola è il più importante presidio di legalità: questo lo si deve alla fatica e all’impegno di chi lavora nella scuola”.
La senatrice Bianca Laura Granato, capogruppo in Commissione Cultura, si è rivolta al ministro per “rispondere da insegnante del Sud prima ancora che da portavoce del Movimento 5 Stelle”. E ha detto: “Caro ministro, la sensibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle rispetto alla geografia italiana è nota, ma liquidare il grave problema del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud con un presunto atteggiamento da lavativi dei docenti meridionali è scorretto oltre che grave”.
Per i senatori e deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, “agli studenti del Sud bisognerebbe offrire esempi e una prospettiva, considerando che i giovani non hanno alcuna responsabilità in questo”.
“Nella scuola ci sono tantissimi operatori che si danno da fare quotidianamente, a dispetto di condizioni di contesto inique. Questo esiste al Sud, come al nord. Siamo stati eletti per garantire un futuro degno ai nostri ragazzi e dobbiamo dare risposte e programmare interventi concreti”, hanno concluso i parlamentari del M5S.
I consiglieri M5S Campania: dovrebbe essere grato ai docenti del Sud
Durissimi sono i consiglieri regionali della Campania del M5S, secondo i quali quelle parole, oltre ad “offendere la Campania e l’intero Sud, ledono profondamente la dignità di una categoria, quella dei docenti della nostra terra, che da decenni rappresenta una risorsa preziosa proprio per le regioni del Nord”.
“Professionisti che con sacrificio e senso del dovere, ovunque abbiano lavorato, anche a migliaia di chilometri da casa, hanno trasmesso ai loro studenti i valori, la conoscenza e la cultura che hanno reso grande il Sud e l’intero Paese. Offendendo loro, Bussetti ha offeso tutti gli studenti e i tanti lavoratori e professionisti”.
“Uomini e donne che l’hanno girato in lungo e in largo l’Italia, lontano dalle loro famiglie, dai loro figli, verso i quali Bussetti dovrebbe mostrarsi soltanto grato. Prima di rimettere piede un’altra volta in Campania o in qualunque altra regione del Sud, dovrebbe recitare un profondo mea culpa e scusarsi con l’intera categoria di insegnanti. Altrimenti dimostra di non essere degno della poltrona su cui oggi siede“.
Mara Carfagna (Fi): un ministro non si occupa di un terzo dell’Italia
Anche le opposizioni, ovviamente, si sono scagliate contro Bussetti. Il Partito Democratico prima di tutti.
Francesco Boccia, deputato Pd, ha annunciato che presenterà “un’interpellanza urgente in Parlamento: così il ministro, invece di offendere i cittadini del Sud, verrà in Aula a dirci cosa intende fare lui per la scuola italiana e per la scuola a tempo pieno al Sud che deve raggiungere gli stessi standard del resto d’Italia”.
Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputato di Forza Italia, si aspetta, “immediatamente le sue scuse e una decisa presa di distanza da parte dei due partiti che compongono la maggioranza: la Lega ha più volte promesso di non voler penalizzare il Sud e i Cinquestelle che proprio nel Mezzogiorno hanno preso moltissimi voti promettendo più investimenti e che invece, al governo, li stanno ulteriormente diminuendo. Se il ministro non ha piacere o intenzione di occuparsi di un terzo dell’Italia, quindi di milioni di italiani, può sempre dimettersi e dedicarsi ad altra – certamente più proficua – attività”, ha concluso la Carfagna.
L’ironia di Laura Boldrini (Leu): vi presento il ministro dell’istruzione leghista
“Vi presento il ministro dell’istruzione leghista, Marco #Bussetti”, afferma ironicamente via Twitter la deputata di Leu Laura Boldrini: il responsabile del Miur, dice l’ex presidente della Camera, “se la prende con gli insegnanti, quelli del sud, perché non si impegnano abbastanza. “Lavorate di più” si permette di dirgli, mentre il suo governo taglia i fondi alla scuola e alla ricerca”.