Politica scolastica

Bussetti vuole valorizzare i docenti? Giuliani: premi chi ottiene il massimo dagli alunni, la scuola serve a questo

“C’è un anno scolastico da organizzare, i diplomati magistrale da salvare, i laureati in Scienze della formazione primaria da tutelare, troppi insegnanti di sostegno e di disciplina comune ancora da assumere, da sistemare gli immessi in ruolo con l’algoritmo a centinaia di chilometri da casa, tanti docenti da valorizzare: il ministro Bussetti intervenga il prima possibile”: a dirlo è stato il nostro direttore responsabile, Alessandro Giuliani, nel corso della trasmissione “L’angolo del direttore”, andata in onda il 25 giugno su Radio Cusano.


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“Non bastano i 40-50 euro netti giunti in questi giorni”

“Ora che è terminata anche questa ennesima campagna elettorale, per il rinnovo dei Comuni, serve operatività massima su diverse questioni aperte – ha detto Giuliani -: se dobbiamo investire nella scuola, ciò va fatto nella valorizzazione del personale. E non con i 40-50 euro netti di aumento che dopo dieci anni di attesa sono arrivati in questi giorni nel conto corrente degli insegnanti. Per farlo, serve una politica del merito che premi e incentivi chi effettivamente si spende nella scuola non tanto con i progetti, ma sull’aspetto più importante: la didattica, lo stare con gli alunni”.

“A chi riesce ad ottenere da loro il massimo. Perché la scuola serve prima di tutto per formare i giovani. Crediamo che anche il nuovo ministro Marco Bussetti, un uomo di scuola, sia dello stesso parere. Ma ora – ha detto ancora il direttore – lo aspettiamo alla prova dei fatti”.

La funzione sociale della scuola ha costi alti e permanenti

Durante la trasmissione si è anche parlato delle ultime dichiarazioni di alcuni leader politici e parlamentari. “Aprire le scuole di notte, come ha esortato l’on. Mario Gallo, presidente della commissione Istruzione alla Camera, è un problema non da poco: parliamo di 40mila edifici. Quindi 40mila bidelli e operatori che assicurano il servizio per 365 giorni l’anno, visto che si vuole dare all’edificio scolastico una funzione sociale, che però ha dei costi notevoli e permanenti”.

“Un numero simile servirebbe per sorvegliare le scuole, come ha chiesto il vicepremier Matteo Salvini per prevenire lo spaccio di stupefacenti negli edifici scolastici, posizionando 40mila volanti di polizia davanti alla loro entrata: su questo punto sarebbe più logico effettuare dei controlli a sorpresa, motivati, laddove ci sono dei sospetti vagliare”.

Alternanza scuola-lavoro: il problema sono le convenzioni

Interpellato sull’alternanza scuola-lavoro, Giuliani ha ricordato che “il vero problema sono le convenzioni stipulate con chi ospita gli studenti: bisogna evitare che le aziende trasformino la formazione in tutt’altra cosa, come è accaduto vicino Como, dove un’impresa ha trasformato lo stage in un contratto a tempo indeterminato ad insaputa dallo studente per ottenere chissà quale vantaggio”.

Sulla scadenza del 2019 indicata dal ministro Marco Bussetti, proposito dei precari, il direttore ha infine detto che “i nodi da sciogliere sono legati ai 100mila precari da assumere il prima possibile”.

Redazione

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