Al tempo di coronavirus la didattica digitale sta irrompendo nelle vite di docenti e studenti. Per questo il BYOD proprio in queste settimane, sta diventando molto importante come metodologia didattica.
BYOD è una sigla entrata ormai nell’uso comune anche in Italia, anche se è espressa in inglese: Bring Your Own Device, ovvero “porta con te il tuo dispositivo”. E’ una delle politiche aziendali che consentono agli impiegati di utilizzare i propri dispositivi personali in ambiente di lavoro. Da qui, l’idea già presente negli ultimi anni, di utilizzarlo anche a scuola, quindi incentivando l’utilizzo dei dispositivi mobili degli studenti per la didattica.
L’utilizzo dei BYOD a scuola è presente anche nel Piano Nazionale Scuola Digitale.
L’azione 6 del PNSD riporta infatti: “la scuola digitale, in collaborazione con le famiglie e gli enti locali, deve aprirsi al cosiddetto BYOD (Bring Your Own Device), ossia a politiche
per cui l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante le attività didattiche sia possibile ed efficientemente integrato.”
Il Miur ha proposto anche un decalogo:
Dal punto di vista della didattica, il BYOD a scuola si può proporre come una sfida all’uso critico e consapevole dei dispositivi, rendendo attuative buone pratiche e valorizzando il rapporto costruttivo tra formazione formale e informale.
Come spiegato in precedenza, il valore aggiunto del BYOD è dato proprio dall’aspetto inclusivo, ovvero la possibilità di lavorare scuola per lo studente con tutto quello che è possibile utilizzare anche a casa. Il proprio strumento può essere sempre a disposizione, facilitando sicuramente l’apprendimento.
Il punto di forza del Byod a scuola è senza dubbio la riduzione dei costi per le istituzioni scolastiche: ogni studente già possiede uno smartphone e quindi le scuole non devono investire per la didattica digitale.
Inoltre, i docenti tramite i BYOD possono restare maggiormente connessi con gli studenti e le loro famiglie. E in momenti come questi calza proprio a pennello la possibilità di veicolare i contenuti della didattica tramite i dispositivi tecnologici degli studenti.
La Didattica con i BYOD, vede tanti spunti di applicazione dalla scuola primaria alla secondaria secondo grado, passando ovviamente per la scuola secondaria di primo grado.
Le competenze digitali promosse tramite i BYOD, restano un punto fondamentale, dato e considerato che lo scenario post-coronavirus potrebbe influenzare parecchio il futuro della didattica a scuola, con un possibile (e auspicabile) balzo in avanti verso l’innovazione, che sia slegata dalle mere indicazioni teoriche presenti sul documento del Piano Nazionale Scuola Digitale.
Meno soldi per le armi, più finanziamenti per la scuola, la sanità e la lotta…
Il regista napoletano Paolo Sorrentino, che ha diretto il film "Parthenope", al momento nelle sale…
L'ascolto attivo a scuola è una pratica che incoraggia gli studenti a partecipare in modo…
La legge di bilancio 2025 non piace ai sindacati. Lo scorso 31 ottobre la Flc…
Attimi di panico in un paese in provincia di Frosinone: oggi, 4 novembre, prima dell'inizio…
La Lombardia è la prima regione italiana che ha messo a punto delle linee guida…