Strano caso tutto all’italiana quello che da più di un anno si sta verificando per i Pas.
Prima delle vacanze natalizie, il ministro Carrozza aveva promesso un tavolo d’incontro tra i Tfa ordinari e i futuri frequentanti Pas, durante il quale si sarebbe dovuto discutere dei parametri di valutazione del punteggio Tfa ordinario/Pas.
Il Ministro aveva parlato di un trattamento equo tra io due titoli abilitanti, ma perchè ci sia cio’ è necessario che tutte le parti in gioco partecipino al dialogo. Evento pertanto caduto nel vuoto e mai realizzato. E proprio ieri si è venuti a conoscenza che verrà attivato il 2 ciclo Tfa ordinario e della differenziazione punteggio tra Tfa ordinario e Pas. Come se quest’ultimo fosse una nullità rispetto al Tfa ordinario. Come si fa a promettere qualcosa di nuovo quando vige la seguente situazione.
Prima di tutto, l’incertezza sulle regole dei contenuti che ogni università avrebbe dovuto dichiarare prima dell’inizio Pas.
In nessun sito universitario è apparso un link con i futuri argomenti degli esami da sostenere durante il percorso abilitativo speciale. Tanto meno, il Miur e il ministro Carrozza si sono pronunciati sul valore che tale titolo acquisterà per l’inserimento delle graduatorie che a breve verranno riaperte. Per non parlare dei costi ancora oggi incerti su tutto il territorio italiano. In più, silenzio totale sulle date d’inizio e fine degli stessi Pas, date che però valgano per l’Italia intera.
Ogni ateneo sta facendo come meglio ritiene opportuno, ma in base a quali criteri? Per finire, come succede in Inghilterra, in America o in Francia, luoghi in cui a tenere lezioni universitarie sono proprio le migliori menti del panorama culturale locale, in Italia chi farà lezione per i Pas? Saranno per caso i dottorandi , che a loro volta vittime di un sistema formativo folle, faranno da portaborse ai docenti universitari che il sabato o la domenica non pensiamo affatto siano a nostra disposizione?
Pertanto non si creda che siamo disposti a comprare un prodotto a scatola chiusa.
Vorremmo sapere quanto prima possibile le risposte ai nostri quesiti.
Vogliamo chiarezza e onestà, con le quali quotidianamente svolgiamo il nostro lavoro in tutto il territorio nazionale. Coprendo ruoli che spesso non appartengono ai nostri. Come succede per alcuni di noi che lavorano in scuole di confine, in cui i professori devono sostituirsi alla famiglia, agli assistenti sociali…senza avere gli strumenti e la formazione adatta a ricoprire tali ruoli.
Lo ripetiamo non è dunque ammissibile una situazione del genere, dove si barcolla in un buio pesto. Aspettiamo che il Miur si pronunci presto e che il ministro ricordi di quell’appuntamento che ancora s’ attende. Che ricordino che il valore di un’abilitazione è sempre lo stesso, poiché non ci sono insegnanti di seria A o di serie B. Ma tutti insieme Tfa ordinario, Pas, etc…apparteniamo a quel carrozzone distrutto che è la scuola italiana.