Categorie: Attualità

C’è la scabbia e gli studenti fuggono

A scuola c’è un caso di scabbia: a dirlo è l’Asl in un comunicato e allora già di primo mattino è scattato l’allarme e in pochi minuti l’istituto si svuota. I ragazzi maggiorenni escono in fretta e furia, quelli minorenni chiamano a casa per farsi venire a prendere. Due ore dopo, attorno alle 10, scoppia pure la polemica.

Il Tirreno pubblica questo ulteriore caso di scabbia nelle scuole, insieme alla descrizione della rabbia di genitori, studenti e molti professori che puntano il dito contro la dirigenza scolastica, in ritardo, a loro dire, a diffondere la notizia tra gli studenti e il modo in cui è stato gestito il caso.

«Come rappresentanti sindacali vogliamo avere chiarimenti dalla preside, con tanto di lettera scritta, sull’intera vicenda», commentano i rappresentanti sindacali. «C’è stata una cattiva gestione, noi abbiamo saputo questa mattina del problema di scabbia di un nostro studente, ma ci hanno segnalato che il caso per qualcuno a scuola era noto da diversi giorni. Pretendiamo che sia una ditta specializzata, con strumentazione idonea, a fare la pulizia accurata dell’istituto e non le collaboratrici scolastiche che hanno anche problemi di organico e dalle quali non si può pretendere che in qualche ora siano ripulite 27 classi con i criteri dall’Asl».

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La vicenda è controversa. Partendo dai dati oggettivi, scrive sempre Il Tirreno, la comunicazione dell’ufficio Igiene e Sanità pubblica della Asl è del primo dicembre ed è stata diffusa il 3. È diretta a genitori e studenti: si informa del caso di scabbia di uno studente, si sollecita a un’opportuna sorveglianza rispetto a eventuali sintomi e si invita a farsi controllare dal proprio medico.

«Una settimana fa siamo venuti a conoscenza del fatto dalla dirigenza scolastica e abbiamo inviato il protocollo che non prevede la chiusura della scuola, ma sicuramente chiede una pulizia accurata», specificano dall’azienda sanitaria.

A scuola le versioni sono contrastanti e traspare un certo imbarazzo. Di sicuro si è diffuso il panico e il timore di un contagio.

Sotto accusa rimane il silenzio della scuola e la mancanza di una pronta comunicazione alle famiglie. 

Pasquale Almirante

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