Proprio all’ultimo giorno di scuola, forse perchè presa dall’euforia o forse per altri insondabili motivi che si rincorrono fra le altalenanti improvvisazioni nella mente, sta di fatto che una docente, in vena di burle dal profilo cupamente sinistro, ha chiamato anonimamente il 112, denunciando la presenza di una bomba nella sua scuola, l’Istituto di istruzione secondaria di primo grado “Milizia Fermi” di Oria, vicino a Brindisi.
Ha lanciato l’allarme verso le 9 del mattino, chiamando i carabinieri proprio col suo cellulare ma consentendo nello stesso tempo l’immediata individuazione del numero e quindi del proprietario.
L’insegnate in un primo tempo ha negato il suo coinvolgimento per poi, di fronte all’evidenza, ammettere le sue responsabilità.
Non sappiamo se abbia tentato di giustificare la scellerata idea quando il cellulare è stato ritrovato nella sua borsa a tracolla, da cui ha chiamato senza nemmeno cercare di camuffare, all’atto della terribile burla, la voce.
L’insegnante è stata subito denunciata, seppure in stato di libertà, per procurato allarme, visto che dopo la chiamata anonima i carabinieri avevano fatto evacuare per precauzione l’istituto, per poi constatare che non c’erano ordigni all’interno e che quindi si era trattato di uno scherzo di pessimo gusto.
Il fatto che poi sia stato architettato da un’insegnante lascia ancora più perplessi, considerati fra l’altro i terribili precedenti accaduti nella vicina Brindisi.
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