C’era una volta il Ccnl

La legge di stabilità ha stabilito di limitare le supplenze brevi per il personale Ata: nelle scuole con tre assistenti amministravi non sono più previste supplenze brevi, ma soltanto sostituzioni interne; in tutte le scuole non si potrà chiamare un supplente su collaboratore scolastico che si assenta per sette giorni. non è forse lecito chiedersi: la contrattazione d’istituto è diventato uno strumento per coprire i tagli?

Sì, perché il personale presente sarà “obbligato” a sostituire i colleghi assenti con i pochi euro, stabiliti per contrattazione d’istituto, spesso addirittura con somme forfettarie, al limite della lesione della dignità della persona.

E se ci si rifiutasse ? Sì, se ci si rifiutasse di sostituire? Non pare che si possa obbligare un lavoratore a fare il lavoro di un altro oltre al suo; è forse lecito imporre di fare intensificazione di lavoro o straordinario? Se così fosse ci si deve domandare se la contrattazione d’istituto, strumento giuridico al quale è demandata la soluzione del problema, non stia diventando il mezzo per derogare agli obblighi e ai diritti contrattati nel Ccnl.

E poi il nuovo diritto del lavoro, il jobs act, prevede l’obbligo allo strordinario e/o all’intensificazione del lavoro? E se nella contrattazione d’istituto si stabilisse di comune accordo di non fare sostituzioni, rinunciando al fondo d’istituto previsto? Non si può forse? E allora si sarebbe obbligati a fare più del lavoro previsto dal Ccnl, vanificando la contrattazione d’istituto lo stesso Ccnl!

Blocco degli scatti, blocco del rinnovo del contratto, sospensione della “vacanza” contrattuale, “obbligo” di fatto a sostituire i colleghi assenti con fis (forfettario): non è forse la riduzione degli stipendi degli statali all’italiana? Non sono stati forse più veri i Greci che li hanno ridotti senza giochi di prestigio?

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