La questione didattica a distanza e lezione tradizionale in presenza ha suscitato in questo periodo un profondo dibattito.
Ci sarà infatti un momento in cui si tornerà in classe e si riprenderanno le lezioni come si faceva prima del coronavirus. Nel frattempo ci si interroga su quale possa essere il ruolo della DAD quando appunto si ritornerà a scuola.
Sul confronto-scontro fra didattica a distanza e didattica in presenza è partito un appello firmato da 16 intellettuali, a difesa della “vecchia” lezione in aula.
Su La Stampa.it il filosofo Massimo Cacciari, spiega il suo punto di vista e quello dei suoi colleghi firmatari: “La prospettiva che emerge è quella di una definitiva e irreversibile liquidazione della scuola nella sua configurazione tradizionale, sostituita da un’ulteriore generalizzazione e da una ancor più pervasiva estensione delle modalità telematiche di insegnamento. Non si tratterà soltanto di utilizzare le tecnologie da remoto per trasmettere i contenuti delle varie discipline, ma piuttosto di dar vita ad un nuovo modo di concepire la scuola, ben diverso da quello tradizionale”, scrive Cacciari, che prosegue: “Si può certamente riconoscere – come da più parti nel corso degli ultimi anni si è sostenuto in maniera argomentata – che la scuola italiana avrebbe bisogno di interventi mirati, collocati su piani diversi, tali da investire gli stessi modelli della formazione e lo statuto epistemologico delle varie discipline. Ma altro è porre all’ordine del giorno un complessivo e articolato processo di riforma, frutto di una preventiva e meditata elaborazione teorica, tutt’altra cosa è appiattire il complesso processo dell’educazionesulla dimensione riduttiva dell’istruzione”.
“Dare superficialmente per assodata l’intercambiabilità fra le due modalità di insegnamento – in presenza o da remoto – vuol dire non aver colto il fondamento culturale e civile della scuola, dimostrandosi immemori di una tradizione che dura da più di due millenni e mezzo e che non può essere allegramente rimpiazzata dai monitor dei computer o dalla distribuzione di tablet”, puntualizza Cacciari.
Gli altri firmatari dell’appello sono:
Alberto Asor Rosa
Maurizio Bettini
Luciano Canfora
Umberto Curi
Donatella Di Cesare
Roberto Esposito
Nadia Fusini
Sergio Givone
Giancarlo Guarino
Giacomo Marramao
Caterina Resta
Pier Aldo Rovatti
Carlo Sini
Nicla Vassallo
Federico Vercellone
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