Il filosofo Massimo Cacciari, ospite di “Dimartedì”, il programma su La 7 condotto da Giovanni Floris, è stato molto critico nei confronti dell’Unione Europea, a cominciare proprio dal caso di Ilaria Salis, la maestra 39enne in carcere a Budapest da quasi un anno accusata di avere aggradito un gruppo di estremisti di destra e rinchiusa con trattamenti disumani, come elle stessa scrive in una lettera pubblicata da tutti i giornali.
Ha detto dunque Cacciari: “L’Ungheria è in Europa, che ha preso tutti perché si è allargata su basi strategico-militari. E quindi ci ritroviamo in Ue Orban. Il caso Salis è talmente scandaloso che bisogna che il governo intervenga presso le ambasciate e al limite giunga anche a soluzioni estreme, perché un nostro cittadino non può essere trattato in quel modo in un paese dell’Europa. Non parliamo del Pakistan, ma di un paese che sta dentro la Ue. Come si permette l’Ungheria? E l’Europa non dice niente? E la von der Leyen non ha niente da dire?“.
Ma il filosofo non si è fermato solo a queste considerazioni, dopo quanto si è visto in televisione, e cioè la maestra italiana tradotta in tribunale con le catene ai piedi e ai polsi, secondo una iconografia che ha ricordato il trattamento riservato ai criminali fino alla metà circa del secolo scorso.
Cacciari ha staffilato, da par suo, dal momento che oggi in Italia appare l’unico intellettuale punto di riferimento della condizione sociale italiana, anche il governo italiano e l’opposizione: “Non hanno strategie precise in materie economiche, in materie fiscali, in materie d’immigrazione e quindi si getta fumo negli occhi con azioni di distrazioni di massa. Per fare un esempio, non esprimono alcuna idea sull’Europa: stiamo andando alle elezioni europee e nessuna forza politica ci dice come intende riformare l’Europa concretamente nelle sue istituzioni e nelle sue politiche. Siamo in una Ue che sta subendo contraccolpi anche economici gravissimi dalle crisi internazionali in atto. E su queste crisi l’Europa non dice niente di suo. Niente, neppure sulla tragedia palestinese e israeliana. Dopo dichè, anche il carabiniere dice che non si sente rappresentato da nessuno. Chi può dargli torto?”.
Ma chi è Ilaria Salis?
Fondatrice, vent’anni fa, dunque a 18 anni e fresca di diploma con voti altissimi al Liceo classico, del “Boccaccio”, un centro sociale nel cuore di Monza dentro una fabbrica abbandonata, per ricordare l’eccidio nazista di tre partigiani sotto la neve, e dopo una notte di torture in carcere.
Il 18 febbraio 2017, a seguito di un presidio di estrema destra, i ragazzi del Boccaccio fecero una contromanifestazione e alcuni assaltarono un gazebo delle Lega e per quei fatti fu accusata e poi assolta.
Una donna attiva dunque e con una forte motivazione sociale e politica, tant’è che anche il 9 febbraio dell’anno scorso si trova a Budapest dove si celebrava un’altra data del ’45: il “Tag der Ehre”, il Giorno dell’Onore in ricordo d’un manipolo di soldati nazisti uccisi. Da idealista qual era, ha sentito il bisogno di partecipare alla contro manifestazione e fu arrestata.
Tuttavia le immagini che accuserebbero la maestra milanese non sembrano al momento una prova sufficiente, mentre è accusata per quattro aggressioni di cui due sono già cadute. Neppure sembra bastare che Ilaria sia stata arrestata qualche ora dopo su un taxi, assieme a un compagno tedesco, senza contare, dice la difesa, la sproporzione fra qualche botta da pochi giorni di prognosi e l’esorbitante rischio d’una ventina d’anni in prigione.
Intanto per sabato prossimo, i compagni del Boccaccio hanno preparato una manifestazione, mentre la donna, dopo il clamore mediatico che hanno suscitato le catene al suo ingresso in tribunale, oltre a poter rivedere i genitori, potrà pure ricevere i suoi libri di storia.
Inoltre, sembra proprio che, dopo quel “Tag der Ehre” del 9 febbraio, a Budapest si prepari la replica col pieno accordo di Orbán, per cui la capitale sarà assediata da altri cortei come quello cui partecipò Ilaria l’anno scorso.
Ma si è pure saputo che Ilaria è appassionata di teatro, sa a memoria “Le Troiane”, da ragazza ha recitato in un film amatoriale sui rastrellamenti nazisti e ha una laurea in Storia presa alla Statale, a pieni voti, con una tesi su Sant’Ambrogio e un cattedra di maestra elementare a Milano.
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