Ancora uno studente coinvolto in un grave incidente sul lavoro mentre svolgeva un’esperienza di alternanza scuola-lavoro: nell’incidente, accaduto giovedì 21 dicembre a Faenza, nel ravennate, è morto un artigiano di 45 anni. In base a quanto riporta la stampa locale del 24 dicembre, i due stavano lavorando su una gru, la quale sarebbe improvvisamente precipitata non lasciando scampo all’uomo. Sembra che i due fossero saliti nel cestello fissato al braccio della gru: una volta giunti a una decina di metri d’altezza sono precipitati. Il fatto che siano caduti entrambi, escluderebbe una perdita d’equilibrio facendo invece pensare ad un cedimento strutturale.
Il ragazzo, di 18 anni e di origine albanese, ha riportato lesioni e fratture alle gambe ed è ora ricoverato all’Ospedale Bufalini di Cesena, ma non sarebbe in pericolo di vita. La circostanza è emersa solo alcuni giorni dopo l’incidente.
Il giovane, scrive l’Ansa, stava svolgendo il suo stage alla ‘Turchi impianti elettrici’ e, insieme a uno dei soci della piccola azienda, stava svolgendo un lavoro di manutenzione sull’impianto di illuminazione dell’azienda Sueco.
Il 18enne è iscritto a una scuola provinciale professionale, pubblica ma non direttamente soggetta al Miur
“Tutto questo è inaccettabile, casi del genere non possono più essere tollerati nei luoghi di lavoro”, ha commentato Francesco Tinarelli, coordinatore dell’Unione degli Studenti Emilia-Romagna.
“Ci chiediamo come sia possibile continuare a promuovere l’eccellenza e l’innovazione di strumenti come l’alternanza scuola-lavoro quando gli stessi luoghi di lavoro sono perennemente a rischio e le tutele sulla sicurezza sono insufficienti”, ha dichiarato Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti. E ancora: “Nessuno deve più rischiare la vita, dagli studenti agli operai, servono risposte immediate!”.
La notizia ha provocato reazioni anche nell’ambiente politico: “Come si può accettare – ha detto Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sinistra italiana, esponente di Liberi e Uguali – che ragazzi senza formazione siano impiegati in attività pericolose, per di più in condizioni di appalto esterno, magari contribuendo a rendere meno sicura la situazione dei loro compagni più esperti? Mi auguro che le autorità competenti facciano piena chiarezza, ma non posso dimenticare che anche nell’ultima legge di bilancio il Governo ha tagliato i fondi dell’Inail e che manca qualsiasi ripensamento sull’obbligatorietà dei percorsi scuola lavoro”.
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