Arrivano ancora notizie devastati riguardanti violenze sessuali ai danni di giovani donne. Dopo i dettagli agghiaccianti dello stupro da parte di un branco di sette ragazzi a Palermo, ne arriva un altro, a Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli.
Le due ragazze di 13 anni, cugine, sono stata portate in un capannone abbandonato, utilizzato in passato per lo spaccio di droga. Il branco era composto da 6 ragazzi, probabilmente tutti minorenni, e da uno di 19 anni, arrestato e portato nel carcere di Poggioreale.
A denunciare i fatti, che sarebbero avvenuti a luglio, è stato un adolescente che era venuto a sapere delle violenze tramite una chat social. Dopo essersi confidato con i genitori, quest’ultimi hanno presentato denuncia ai carabinieri.
Come ha ricordato Repubblica, Parco Verde di Caivano è un complesso popolare conosciuto per spaccio e drammi con protagonisti minori, come la morte nel 2014 di Fortuna Loffredo, 6 anni, violentata e fatta cadere cadere da un terrazzo all’ottavo piano, o del piccolo Antonio, 4 anni, misteriosamente precipitato da un balcone.
A commentare l’accaduto è stata Ivana Barbacci, Cisl Scuola: “Dopo i fatti di Palermo, anche oggi la cronaca riporta un caso di stupro ai danni di due giovanissime adolescenti di Caivano, in un contesto di povertà sociale ed educativa. Noi che dedichiamo la nostra vita alla scuola, e quindi alla cura di coloro che stanno crescendo, pensiamo che sia ora che la società intera capisca che la scuola, da sola, non può farsi carico dell’educazione dei nostri figli. È ora che le donne, ma soprattutto gli uomini italiani impieghino tempo ed energie ad insegnare ai loro figli cosa siano i sentimenti, l’empatia, le relazioni interpersonali ed il loro esempio varrà più di mille parole. Le decine di migliaia di persone che vogliono vedere il video di uno stupro su Telegram allargano di molto il numero dei colpevoli. È ora di cambiare”.
Il grido di allarme dell’avvocato e del parroco
Anche l’avvocato e il parroco del paese hanno rilasciato delle dichiarazioni, come riporta Repubblica: “Il degrado al Parco Verde è infinito, dopo dopo la vicenda di Fortuna le ci sono state numerose denunce di violenze su minori, è un ciclo che non si ferma mai. Queste bambine sono state violentate da coetanei e non sappiamo da chi altro, cioè da persone tra i 13 e 18 anni. I bambini al Parco Verde vengono utilizzati e sfruttati già a 11 anni, le bambine sono trattate come oggetti. Un cocktail di ignoranza, droga, alcol e degrado”, afferma l’avvocato.
Don Maurizio Patriciello, parroco del parco Verde di Caivano, ha dichiarato: “Abbiamo abdicato alla fatica dell’educare. Di questa vicenda se ne parlerà per qualche giorno, forse per qualche settimana ma poi queste due povere ragazze si porteranno dentro questo trauma per tutta la vita, vivranno questo dolore con le loro famiglie. Se ci sono femminicidi, se ci sono casi di violenza brutale, che avvengono sia in quartieri degradati sia in quelli più agiati vuol dire che noi abbiamo sbagliato, abbiamo deciso di non educare. Mi dispiace dirlo ma questo è un quartiere che non doveva mai nascere: qui sono state ammassate tutte le povertà. E poi cosa si è fatto?”. E infine conclude: “La pornografia è ormai una vera emergenza. Ma cosa si fa?”