Oggi 31 agosto, alle ore 12, è prevista la visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Parco Verde di Caivano, teatro delle orribili violenze di gruppo perpetrate ai danni di ragazzine di 10 e 12 anni, immerse in una situazione di degrado.
La dirigente scolastica Eugenia Carfora, a capo della scuola superiore ‘Francesco Morano’ del quartiere, che da anni si batte contro la dispersione scolastica e la criminalità giovanile, andando di persona a riprendersi i ragazzi dalla strada, all’Ansa ha fatto delle forti dichiarazioni: “Servono insegnanti bravi. I più bravi d’Italia. Solo così salveremo i giovani del Parco Verde dal loro destino”.
“Quando arrivai qui – ha ricordato la preside – questa scuola era ‘sgarrupata’ come il centro sportivo ‘Delphinia’, teatro delle violenze. Oggi, da quelle rovine, è nata una ‘palestra’ per preparare alla vita reale i ragazzi del rione. Ho fatto rete con colleghi di istituti di tutta Italia molti dei quali sono venuti di persona a verificare i nostri progressi. Siamo passati da una dispersione del 50% ad una, quasi fisiologica da queste parti tra abbandoni e bocciature, del 25 ma serve altro”, ha detto.
“Quando decisi di riappropiarmi di un edificio della scuola per destinarlo ad stituto alberghiero – ha raccontato la preside coraggiosa – i gestori della piazza di spaccio che lo stavano utilizzando per le loro attività criminali mi fecero trovare una muta di pitbull che rendeva impossibile l’accesso. Ma non mi fermarono loro e non mi fermarono i loro cani”.
“Cara Meloni – è questo che le direi – dopo quanto accaduto alle ragazze si parla un’altra volta del Parco Verde come l’inferno in terra. Il luogo peggiore dove crescere figli ma io credo ancora che la scuola possa esserre una diga a quanto è accaduto dove non si debbano offrire scorciatoie o facili attestati professionali ma laboratori di vita dove maestri, magari i migliori maestri, possano aiutare quei ragazzi a diventare uomini. Magari uomini migliori”, ha concluso, spiegando cosa direbbe alla premier.
La dirigente qualche giorno fa aveva lanciato una provocazione, parlando di “giorno felice” dopo la notizia dello stupro delle ragazzine. Secondo la preside è stato “un giorno felice “quello in cui tutta Italia è venuta a sapere sullo stupro di Caivano, “perchè se questa vicenda è venuta alla luce e perché c’è stato qualcuno che finalmente ha avuto voglia di denunciare. Per questo, nonostante tutto, sono felice”.
La dirigente scolastica Carfora ha quindi enfatizzato il coraggio delle due ragazze, “che hanno parlato, che hanno chiesto aiuto”. Ed ora il suo “principale desiderio è che tra qualche anno non si parli più del Parco Verde, che la gente meravigliosa che vive qui si tolga di dosso questa sorta di macchia”.
Per la preside i progetti speciali per il Parco Verde non servirebbero a molto, perché, sostiene, “si viene qui, si annunciano e poi tutto finisce”, invece ciò che serve è “un grande impegno quotidiano per valorizzare giorno per giorno il bello, l’ingegno di questi ragazzi, delle loro famiglie”.
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