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Caldo torrido, la dirigente di una scuola pugliese anticipa l’orario di uscita. La lettera degli studenti: “Non si respira”

CobasCobas

Il caldo non accenna ad abbandonare l’Italia. Le temperature ancora abbastanza alte alle porte dell’autunno, soprattutto nel Sud Italia, non sono favorevoli per tutti gli studenti e i docenti che hanno da poco ripreso le attività didattiche.

La dirigente scolastica di una scuola di Foggia, come riporta FoggiaToday, ha deciso di anticipare la chiusura dell’istituto scolastico, fissandola alle 12,30 per tutti i plessi nei giorni 22 e 23 settembre considerate le temperature oltre i 30 gradi. “Onde ridurre il disagio a carico degli studenti”, si legge nell’ordinanza. 

Altri studenti vorrebbero lo stesso provvedimento

Gli studenti di altre scuole del territorio hanno lanciato un appello al loro preside affinché adotti lo stesso provvedimento. “Non si respira per il caldo”, si sono lamentati. I pc avrebbero registrato temperature vicino ai 38°. Si tratta, in ogni caso, di temperature che si toccano spesso nel corso dell’anno, durante gli esami di recupero del debito scolastico, ad esempio.

Diventa quindi sostenibile attuare provvedimenti del genere ogni volta che si toccano più di trenta gradi? Queste argomentazioni, in ogni caso, sembrano dare ragione a chi crede che le scuole dovrebbero riaprire, dopo le vacanze estive, a fine settembre o inizio ottobre, per evitare disagi simili.

Sgarbi, calendario scolastico e turismo

Qualche giorno fa è intervenuto sulla questione anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. “Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema”, ha esordito il personaggio televisivo. 

“Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema”, questo il suo pensiero.

La pensa diversamente la giornalista Selvaggia Lucarelli: l’opinionista ha fatto riferimento all’articolo, pubblicato qualche giorno fa su La Repubblica, di cui abbiamo dato notizia, del giornalista Giuseppe De Tomaso, che crede che oggi si torna a scuola prima rispetto al passato per favorire il turismo al Nord.

“I figli di chi deve lavorare ovviamente li tiene tutti il geniale giornalista in casa sua”, queste le sue parole. La Lucarelli è scettica anche all’idea insinuata da De Tomaso di un calendario scolastico “piegato” agli interessi degli albergatori del Nord.

Il sondaggio

La Tecnica della Scuola vuole raccogliere l’opinione dei propri lettori sulla tematica, chiedendo se è il caso di posticipare l’inizio dell’anno scolastico di qualche settimana a settembre. 

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