Nel prossimo anno scolastico saranno non pochi gli studenti a cui le giunte regionali, prima ancora dei singoli istituti, hanno concesso la sospensione delle lezioni in corrispondenza degli ultimi giorni del carnevale 2012: la tendenza si intravede nei primi calendari ufficiali, approvati dalle singole Regioni, resi pubblici nelle ultime ore. In Piemonte, ad esempio, la Regione ha previsto che tutte le scuole fermeranno l’attività didattica a partire dal venerdì precedente al martedì grasso, quindi dal 17 al 21 febbraio 2012. Non è proprio una settimana, ma poco ci manca.
In Lombardia, invece, la Giunta ha deciso direttamente di concedere due diversi momenti di pausa didattica: lunedì 20 e martedì 21 marzo rimarranno chiusi gli istituti che si trovano in parrocchie di rito romano; venerdì 24 e sabato 25 marzo niente lezioni nelle scuole attinenti a parrocchie di rito ambrosiano. La Sardegna ha riservato al carnevale solo la chiusura di martedì grasso, 21 febbraio, ma ha messo a disposizione dei consigli d’istituto due giorni da utilizzare a loro discrezione. In Veneto sono previsti quattro giorni di pausa: da domenica 19 a mercoledì 22 febbraio. Certo, si tratta di poche Regioni, ma è un dato rilevante, perché sino a qualche anno fa nessuna regione stabiliva anticipatamente la sospensione delle attività didattiche per una festa `pagana’.
A livello regionale, infatti, le date non cambiavano poi molto. Ed anche il computo dei giorni minimi per la validità dell’anno, 200 giorni, veniva rispettato senza patemi.
L’attuale apertuta da parte delle Giunte costituisce, indubbiamente, una vittoria anche per le associazioni non propriamente scolastiche. Ad iniziare da quelle turistiche. Che da anni chiedono un piano nazionale che preveda la riduzione delle vacanze estive per allungare quelle pasquali. E, quindi, per introdurre la sosta invernale, in modo da permettere alle famiglie eventuali uscite fuori porta dalla durata di più giorni. L’accordo sembrava vicino durante l’ultimo Governo Prodi, grazie all’interessamento convinto dell’ex vice-premier Francesco Rutelli. Poi, però, il Governo cadde. E con il nuovo l’approdo del nuovo la stessa sorte è toccata al progetto “vacanze invernali”.
Le lusinghe delle aziende turistiche, anche loro preda della crisi economica, si è evidentemente ripresentato a livello locale. E riportato dagli assessori competenti. Scontentando, però spesso, i docenti, che si ritroveranno a dover rallentare il programma. Per non parlare dei sindacati. E delle famiglie, soprattutto a quelle a cui non interessa la neve e che non sapranno dove e a chi lasciare i figli. Potranno, al massimo, riconsolarsi con i festeggiamenti per la fine del carnevale.
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