Il calendario realizzato dal Ministero per ricordare i primi decenni della storia della scuola unitaria sta già sollevando qualche polemica.
Dice Mario Maviglia, già dirigente tecnico e provveditore agli studi di Brescia: “Prima di tutto vengono ricordati solo Ministri della Destra Storica: forse perché più ‘meritevoli’? o forse più legati politicamente all’attuale Ministro del Merito? O forse, più profondamente, il Merito è di destra e quindi giustamente il Ministro ha dato un risalto editoriale ad un dato storico-scientifico”.
Osserviamo che c’è chi sostiene che non è un bel modo per spendere il denaro pubblico
Replica ironicamente Mario Maviglia: “Sono critiche che non tengono conto dell’alto valore morale di questa operazione che può indicare ai giovani di oggi fulgidi esempi di figure (di destra) che hanno dato un contributo significativo allo sviluppo intellettuale della nostra Patria”.
“Io penso che la scuola abbia bisogno di riscoprire la memoria di se stessa – sottolinea invece Mario Rusconi, presidente dell’ANP Lazio – andando in molte scuole non vedo per esempio ritratti di studenti di 10,20, 30 anni fa e questo mi dispiace molto perché la scuola deve essere una continua rielaborazione di quello che è stato fatto negli anni precedenti”.
E parla anche di una importante iniziativa della sua associazione: “Su questo credo che l’ANP del Lazio, abbia probabilmente il copyright perché da più di 10 anni facciamo dei calendari. Il primo era con tutti i presidi bambini; c’è anche una mia foto a 5 anni mentre frequento la prima elementare con il maestro che in maniera paterna mette la mano sulla spalla a me e un mio compagno”.
“Poi – conclude Rusconi – abbiamo fatto altri calendari con le scuole, gli edifici scolastici che ritenevamo più belli, le università più significative. E’ un modo per ricostruire frammenti della storia della nostra scuola. Non conosco il calendario del Ministero ma sono molto curioso di poterlo vedere”.
Aluisi Tosolini, già dirigente scolastico e filosofo dell’educazione commenta riportando un aneddoto divertente: “L’iniziativa mi fa semplicemente sorridere e mi richiama alla mente un piccolo episodio personale. La commissione ministeriale per l’educazione interculturale di cui ho fatto parte si riuniva sempre nella grandissima stanza nel corridoio nobile del ministero di via Trastevere dove sono collocati i ritratti dei Ministri dell’istruzione. Ho sempre cercato di sedermi all’immenso tavolo con la schiena alle finestre per avere davanti agli occhi tutti quei ritratti che mi richiamavano soprattutto il senso della caducità delle cose”.
“Un giorno – continua – dentro la stanza dall’altissimo soffitto sorprendemmo un piccione che svolazzava tra i quadri e gli enormi lampadari. Mi misi ridere e pensando ad Hegel, e alla nottola di Minerva che rappresenta la sapienza e si alza al tramonto, sbottai, tra l’ilarità generale: ecco il piccione di Minerva”.
“Credo valga lo stesso anche per il calendario con i faccioni dei ministri dell’istruzione della destra storica – conclude Tosolini – in attesa di arrivare, nei prossimi anni, a Giovanni Gentile e alla riforma del 1923. Così il passaggio dalla nobile nottola hegeliana al piccione del palazzo della Minerva italiana si fa completo e denso di riferimenti”.
Ma è anche possibile che questo “gioco” di mettere in evidenza i Ministri della Destra storica abbia una finalità politica molto sottile, come rileva ancora Maviglia che abbandona l’ironia per dire: “Con queste trovate il Ministro del Merito attira l’attenzione della stampa su di sé e quindi si configurano (le trovate) come veri e propri mezzi di distrazione di massa per non affrontare i veri problemi della scuola italiana”.