In questi primi giorni di settembre, come d’altronde ogni anno dopo la fine delle vacanze estive, si parla moltissimo di calendario scolastico. Questo tema è molto dibattuto: moltissimi credono che andrebbe modificato, riducendo il periodo di pausa delle attività didattiche, ad esempio.
A dire la propria è stato un duo celebre sui social, Mammadim***a, composto da due donne che raccontano in modo originale e anticonformista la genitorialità e il ruolo della donna all’interno della famiglia. Come riporta Il Fatto Quotidiano, le due hanno lanciato addirittura una petizione online, denominata così: “RISTUDIAMO IL CALENDARIO! Un nuovo tempo scuola NON è più RIMANDABILE”.
“Il calendario scolastico era stato studiato per consentire ai bambini di aiutare i genitori nei campi, va rimodulato. Siamo ancora fermi all’Ottocento e alla riforma agricola. Siamo il paese europeo con più giorni di frequenza scolastica ma siamo il Paese che chiude per più settimane consecutive la scuola“.
“Questo comporta una perdita di competenze enorme per i bambini, si parla di summer learning loss. A settembre assistiamo ad una ripresa lenta e a singhiozzo, si riprende a pieno ritmo circa due settimane dopo la riapertura. Chiediamo che le scuole restino aperte a giugno, a luglio con un’offerta formativa del terzo settore. Questo si porta dietro un ripensamento della didattica, che non può essere più statica, e dei luoghi dove fare scuola, una revisione dell’edilizia scolastica”.
“Questa chiusura prolungata accentua le differenze sociali: i figli delle classi agiate fanno viaggi di formazione, gli altri saranno parcheggiati a casa davanti la televisione o in strada. Il nostro è uno dei sistemi più stressanti del mondo, gli eccessivi carichi di lavoro concentrati nello stesso periodo di tempo, infatti, comportano effetti negativi non solo sul rendimento scolastico, ma anche sul benessere psicofisico”, così scrive il duo sulla pagina della petizione.
“Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema”, ha detto qualche giorno fa il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. “Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema”, questo il suo pensiero.
Insomma, secondo Sgarbi bisognerebbe favorire il turismo, in cui dovrebbero essere coinvolti i ragazzi, che potrebbero a suo avviso usare i giorni liberi per visitare e conoscere meglio le bellezze del nostro Paese. La sua proposta, in ogni caso, è piuttosto tardiva: ieri, 1° settembre, è iniziato ufficialmente l’anno scolastico, e dalla prossima settimana, in alcune regioni italiane, ricominceranno le attività didattiche.
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