La scuola sembra essere diventato il terreno preferito per chiedere cambiamenti: il calendario scolastico, in particolare, sta diventando un argomento particolarmente dibattuto. Durante l’estate in tanti hanno sostenuto la proposta di posticipo di avvio delle lezioni, come il Coordinamento Nazionale Diritti Umani, il quale partendo dal dato oggettivo che “moltissime scuole non dispongono dei climatizzatori nelle aule scolastiche” ha chiesto “di modificare i calendari regionali posticipando l’apertura delle attività scolastiche all’inizio di ottobre/fine di settembre”. La richiesta, sostenuta anche dall’Anief, è stata pure oggetto di un sondaggio della Tecnica della Scuola, dal quale è emerso il consenso di quasi tutti i partecipanti (circa il 90%), anche se sulle modalità di attuazione, una parte si è mostrata scettica.
C’è però anche chi la pensa diversamente, chiedendo addirittura il ritorno sui banchi ad inizio settembre e di concludere le lezioni attorno al 10 giugno: si tratta di associazioni, come Weworld e Mammadimerda, che per rendere pubbliche le loro ragioni hanno lanciato la campagna ‘Ristudiamo il calendario Emilia-Romagna’, con una petizione su change.org attraverso la quale cui si chiede “l’introduzione delle vacanze di Carnevale” per permettere “di prolungare la fine dell’anno scolastico di un paio di giornate e quindi di ridurre le settimane di chiusura della scuola”.
Tutto nasce dal fatto che in Emilia-Romagna la scuola finisce il 6 giugno e riprende il 15 settembre, con 14 settimane di pausa che metterebbero in difficoltà le famiglie degli alunni.
L’iniziativa ha già raccolto oltre mille firme, ma anche, come riportato dai quotidiani locali, l’adesione di 22 tra associazioni e comitati e “nasce dalla spinta di un gruppo di insegnanti di Longhena”, spiega Vera Martinelli di Cinnica, la Consulta dei bambini.
Presto verrà consegnata una lettera ai due candidati alla guida della Regione Michele de Pascale ed Elena Ugolini e farne uno dei temi al centro della campagna elettorale.
La proposta ha già raccolto il sostegno dell’assessore alla scuola del Comune di Bologna Daniele Ara, del Partito democratico e di Coalizione civica, la lista di sinistra alleata dei Dem nel capoluogo emiliano.
Meno entusiasta è sembrata la Cgil, secondo cui “il dibattito sul calendario scolastico non può essere terreno di scontro elettorale”.
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