Molti precari, soprattutto delle graduatorie della scuola primaria e dell’infanzia, hanno fatto richiesta per entrare in ruolo in altra regione o provincia con la call veloce, ma poi è arrivata la beffa della mancanza totale di posti.
Tanti precari collocati nelle GAE, Concorso 2016 e GMR 2018 appena pubblicato il decreto Call Veloce hanno iniziato a sperare ad una proposta di assunzione a tempo indeterminato anche lontano da casa fuori regione chissà dove. Doveva funzionare tutto alla perfezione in quanto gli Uffici Scolastici Regionali, entro il 28 agosto, pubblicavano online l’elenco dei posti rimasti disponibili, I docenti, dal 29 agosto al 2 settembre, dovevano presentare domanda online tramite la piattaforma ministeriale, gli USR, a partire dal 3 settembre 2020, dovevano pubblicare gli elenchi degli insegnanti ammessi. Le procedure di assunzioni si dovevano concludere entro il 10 settembre.
Ma qualcosa non ha funzionato, sostiene il sindacalista della FLC CGIL Calabria Pietro Bonaddio, in quanto solo pochi USR hanno pubblicato i posti residui immediatamente e solo su posti di I e II grado, primaria e infanzia sostegno. Peccato che la maggior parte di coloro che hanno inoltrato la domanda appartengono a Primaria e Infanzia posto comune nelle rispettive graduatorie.
Per cui, spiega il sindacalista calabrese, l’impegno da parte loro non è mancato nel produrre la domanda, infatti la piattaforma sempre del ministero a tanti docenti ha consentito di scegliere alcune regioni tipo anche la Calabria, L’Emilia Romagna, l’Umbria, la Toscana facendo capire e sperare che c’erano posti in quelle regioni/province scelte, mentre in realtà nessuna regione aveva disponibilità. Forse il sistema non ha funzionato bene oppure in quella fase c’erano dei posti liberi che risultavano a sistema? Si pone questa domanda Bonaddio, definendo la storia delle cattedre prima esistenti e poi venute meno, come un vero e proprio mistero!!!!
Così in tantissimi hanno prodotto domanda con la speranza di un’assunzione, in realtà si è perso solo tempo non solo da parte di chi aiuta quotidianamente tutti i docenti precari con la consulenza sul mondo della scuola, ma ha indotto in false speranze tantissimi docenti in quanto poteva rappresentare la fine del precariato dopo anni di speranza. Proprio in Calabria, conclude il sindacalista della Flc Cgil, le assunzioni sono quelle che sono da anni e spesso si spera in una supplenza per lavorare e migliorare le condizioni economiche della famiglia. La call veloce ha illuso ancora una volta tutti questi lavoratori precari che dalle nostre terre del sud hanno creduto ad una piattaforma che ha consentito di inoltrare una domanda di salvezza ma anche al Governo che ha promesso tantissime assunzioni su tutti i posti vacanti residui. La domanda sorge spontanea da parte di Pietro Bonaddio: “quindi al nord non mancano più insegnanti?”. Il Ministero, secondo il sindacalista calabrese, dovrebbe dare delle risposte a tutti questi lavoratori e dovrebbe evitare, per il futuro, di far perdere tempo con false propagande di assunzioni.
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