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Calo nascite, Di Maio: colpa dei governi che non aiutano le lavoratrici-madri, in Francia non è così

Gli italiani non fanno figli? C’è un vistoso calo di nascite? Per Luigi Di Maio (M5S) è colpa dei governi che non aiutano le lavoratrici-madri, sottraendo loro la possibilità di conciliare maternità e lavoro.

Basta pensare ai costi alti che devono sopportare le famiglie che portano i bambini ad un nido, pubblico o privato, per comprenderne le difficoltà.

Il candidato premier del M5S lo scrive su Facebook, commentando i dati Istat pubblicati il 28 novembre sul calo di 12mila nascite in un anno, con la conseguente perdita di 500 classi scolastiche.

Tracollo delle nascite? Colpa degli ultimi governi

“Avete visto il rapporto Istat sulla natalità? Calano i nati e diminuisce il tasso di fecondità, lontanissimo da quel ‘tasso di sostituzione’ che servirebbe a mantenere la popolazione totale su livelli almeno costanti (poco oltre i 2 figli per donna). Questo vero e proprio tracollo si spiega con le politiche dei governi di centro-destra e di centro-sinistra”, dice il “grillino”.

“Maternità e carriera possono e devono andare insieme”, continua Di Maio prendendo come esempio la Francia.

Seguiamo i vicini transalpini

“Sin dal 2006 – continua – si è garantito un assegno mensile da 750 euro alle madri che scelgono il congedo di maternità di 1 anno e le garanzie per le madri lavoratrici sono ben più solide che nell’Europa meridionale e centrale. A ciò si aggiunga che le famiglie francesi con tre o più figli godono di sensibili vantaggi per l’uso dei servizi essenziali, il sistema fiscale per le famiglie è molto favorevole e le scuole materne sono gratuite. Infine, dal 2001 il congedo di paternità può durare fino a 14 giorni e dal 2004 per ogni figlio c’è un premio alla nascita di 800 euro. Questa è una vita di qualità”.

Non siamo noi i populisti

Di Maio, quindi, sostiene che “sappiamo già cosa fare, sappiamo già che funziona. Lo faremo. Perché per far crescere l’Italia bisogna tornare a fare figli e le famiglie vanno sostenute seriamente. Chi sono i populisti? Il partito che si vende un bonus mamma come una misura rivoluzionaria o chi, come noi, vuole replicare in Italia le buone pratiche della vicina Francia?”, conclude il candidato premier.

Alessandro Giuliani

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