Dal primo di settembre 2017, circa 15.000 alunni di scuola primaria e infanzia, in tutta Italia, perderanno alcuni deipropri insegnanti di ruolo per il mancato intervento del MIUR.
Siamo docenti assunti in ruolo regolarmente nel settembre 2016, grazie a un ricorso al Consiglio di Stato (in attesa di merito definitivo dal giugno 2014).
Nel frattempo, abbiamo sostenuto e vinto il concorso a cattedra 2016 che prevede l’assunzione da graduatoria di merito a fine luglio 2017.
Secondo l’attuale normativa dovremo rinunciare alle nostre cattedre, ai nostri bambini e ai progetti già avviati per accettare un posto da concorso regionale (e non provinciale, una novità della legge 107).
Non potremo rimanere e chiedere l’assegnazione nelle scuole nelle quali abbiamo già firmato un contratto triennale, ci costringono a lasciarle in balia di nuove supplenze temporanee.
Da mesi chiediamo a Provveditorati, Sindacati e Ministero uno strumento che risolva questo nodo e garantisca la continuità, requisito fondamentale della scuola di qualità.
Tra dieci giorni inizieranno le procedure di assunzione e noi saremo oggetto di un kafkiano gioco delle tre carte (neoassunti lo scorso anno, neoassunti anche quest’anno… siamo un risparmio per l’amministrazione, che potrà oltretutto dire che ha assunto 500 docenti in più sia nel 2016 che nel 2017).
Dedichiamo tempo, passione ed energie a bambini e ragazzi, non ad oggetti, ed ora ci viene chiesto – ancora una volta – di sacrificare o la loro continuità didattica o la nostra tranquillità lavorativa.