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Cambia il sistema di reclutamento degli insegnanti

E’ ancora presto per esprimere una completa valutazione del nuovo meccanismo per la formazione ed il reclutamento degli insegnanti.
Le nuove norme confermano la più volte minacciata eliminazione di concorsi che nel corso degli anni passati avevano creato le sacche di precariato e la copertura del 50 % dei posti attraverso le attuali graduatorie permanenti, ma aprono un nuovo sistema di formazione e di reclutamento.
Finalmente, le norme contenute nel decreto legislativo rendono operativa la legge di più di dieci anni addietro che prevedeva la formazione universitaria per gli insegnanti di ogni ordine e grado.
Tutti gli insegnanti dovranno avere per l’avvenire pari dignità. I percorsi di formazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia, di quelli del primo e del secondo avverrà presso le università e non più solo con la semplice formazione professionale.
Il meccanismo sarà tale da impedire che altre sacche di precariato si creino per l’avvenire. Le Università italiane programmeranno, nell’ambito della loro autonomia, i corsi finalizzati all’acquisizione delle competenze specifiche che caratterizzeranno i profili degli insegnanti dei vari ordini di scuola.
I percorsi universitari di formazione, tuttavia, saranno a numero chiuso, o programmato che dir si voglia, e ripartiti tra le università delle varie regioni in ragione del fabbisogno in misura di posti tali da coprire le esigenze delle varie regioni.
Ai corsi si accederà attraverso una selezione nazionale che si svolgerà, sempre presso le strutture universitarie, ma solo dopo aver conseguito la laurea triennale di primo livello.
Le università, organizzate in centri di formazione, per l’aspetto prettamente professionale della formazione, dovranno stringere specifiche intese con le scuole e le reti di scuole, con le associazioni professionali, gli Irre, l’Indire, l’Invalsi.
Il training di formazione si completerà attraverso un esame di Stato con valore abilitante il cui superamento assicurerà l’assunzione.
La programmazione avverrà a cadenza triennale in base alle stime previsionali. I vincitori saranno assegnati alle scuole delle varie regioni nelle quali svolgeranno un periodo annuale di tirocinio attraverso un contratto di formazione lavoro.
Solo al termine del periodo di tirocinio e della valutazione positiva del comitato di valutazione degli insegnanti, i dirigenti scolastici potranno stipulare con i neo insegnanti contratti a tempo indeterminato.
Il nuovo sistema, secondo le intenzioni del Governo dovrebbe eliminare, entro cinque anni, il precariato storico.

Giuseppe Guzzo

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