Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il regolamento sulla nuova organizzazione del Ministero della Pubblica Istruzione.
"Il riordino – si legge nel comunicato stampa che è stato diramato – risponde all’esigenza di adeguare le strutture ministeriali centrali e periferiche al nuovo assetto complessivo del sistema formativo fondato sull’autonomia delle istituzioni scolastiche. Autonomia che avrà applicazione a partire dal 1° settembre del corrente anno".
Spariscono Sovrintendenze e Provveditorati sostituiti dagli Uffici Scolastici Regionali che, oltre a curare i rapporti con le amministrazioni regionali e con gli enti locali, le università e le agenzie formative, avranno funzioni di supporto e sostegno alle istituzioni scolastiche autonome.
La nuova struttura organizzativa centrale avrà invece funzioni di indirizzo, coordinamento e programmazione dell’intero sistema d’istruzione; sarà articolata in 2 dipartimenti e 3 servizi.
A livello centrale sono previsti due dipartimenti e tre servizi.
Il Dipartimento per lo sviluppo dell’istruzione si articolerà in 3 aree:
1) ordinamenti scolastici, compresi esami, certificazioni, titoli di studio, ricerca e innovazione;
2) formazione e aggiornamento del personale della scuola;
3) relazioni internazionali inclusa la collaborazione con l’Unione Europea.
Il Dipartimento per i servizi nel territorio si articolerà invece nelle aree di:
1) organizzazione dei servizi nel territorio;
2) istruzione post secondaria, educazione e istruzione permanente degli adulti e percorsi integrati;
3) personale della scuola e dell’amministrazione;
4) status dello studente, politiche giovanile e rapporti scuola sport.
I tre Servizi, infine, svolgeranno funzioni di comune interesse ai dipartimenti stessi, relativamente alle materie per gli affari economico-finanziari, per l’informatizzazione e per la comunicazione.
Disegnato l’impianto complessivo dell’apparato amministrativo, restano adesso da definire questioni non secondarie: il regolamento per il funzionamento contabile delle scuole è ancora in attesa di essere emanato, ma intanto il 1° settembre le istituzioni scolastiche che acquisiscono la personalità giuridica (direzioni didattiche e scuole medie inferiori, per esempio) dovranno abbandonare le vecchie regole.
E poi c’è il problema degli "arretrati" giacenti presso gli Uffici dei Provveditorati (ricostruzioni di carriere e pratiche di pensioni soprattutto): chi se ne occuperà?
C’è chi pensa di "scaricare" il tutto sulle istituzioni scolastiche, ma non sarà l’operazione non sarà per nulla semplice dal momento che sarà difficile individuare le scuole alle quali assegnare le pratiche stesse.
In ogni caso il regolamento approvato il 14 luglio prevede l’istituzione, a livello provinciale e addirittura subprovinciale, di servizi di consulenza e supporto alle istituzioni scolastiche anche per funzioni specifiche.