Cresce l’interesse dei sindacati e dei movimenti di studenti e di insegnanti per la Climate Action Week, la settimana di mobilitazione che intende portare il tema della crisi climatica al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.
L’iniziativa è in programma dal 20 al 27 settembre e culminerà proprio il giorno 27 con il 3° Global Strike For Future.
Nella stessa data è previsto anche uno sciopero proclamato da diverse organizzazioni sindacali.
I Cobas hanno già dichiarato lo sciopero, mentre nelle ultime ore è arrivata la proclamazione di Flc-Cgil e Unicobas.
“Il sindacato Unicobas – annuncia il segretario nazionale Stefano d’Errico – ritiene che il mondo dell’istruzione, in tutte le sue componenti, debba essere soggetto attivo nelle giornate di mobilitazione internazionale. Si tratta innanzitutto di mettere in discussione la visione del mondo dominante oggi, basata sul progresso lineare infinito, che considera il nostro pianeta un fondo inesauribile a cui attingere liberamente, fino a mettere in pericolo l’esistenza stessa del pianeta, come potrebbe accadere se solo la temperatura globale nel 2100 risultasse di oltre 2 gradi Celsius superiore a quella dell’era preindustriale”.
Secondo d’Errico, però, “non può esistere alcun ambientalismo se non è accompagnato da una critica pratica al sistema capitalistico, causa prima dell’inquinamento da micro-plastiche, da idrocarburi ecc…, dello sfruttamento e della distruzione della natura che ci circonda” e aggiunge: “Facciamo nostre le parole del sindacalista ambientalista brasiliano Chico Mendes (ucciso poco più di trent’anni fa perché si opponeva alla devastazione della foresta amazzonica) il quale diceva che l’ambientalismo senza lotta di classe è solo giardinaggio”.
Molto simili le motivazioni della Flc-Cgil: “Il mondo della conoscenza può dare un apporto insostituibile per affrontare la crisi climatica ed ecologica: la ricerca, la formazione delle giovani generazioni sui temi ambientali, l’apprendimento di stili di vita rispettosi dei limiti imposti dalla natura, sono tutte direttrici da seguire, da un lato, per evitare il collasso del nostro ecosistema e dall’altro per spingere i governi a fare grandi investimenti finalizzati alla transizione ecologica, rispettosa dei principi di giustizia sociale, ambientale e climatica”.
“Come sindacato – si legge nel comunicato della Flc – riteniamo di dover raccogliere l’invito di Fridays For Future, rivolto alle organizzazioni sindacali, a essere soggetto attivo nella giornata del terzo sciopero globale per il clima, poiché la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati”.
Il sindacato di Francesco Sinopoli promuove anche per il 25 settembre un grande evento pubblico al CNR di Roma nel quale si discuterà del tema crisi climatica ed ecologica e del ruolo del mondo della conoscenza per combatterla.
Il 27 è prevista una manifestazione nazionale a Roma alla quale prenderanno parte anche migliaia di studenti, come già avvenuto nelle precedenti occasioni.
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