La spin off dell’Università degli Studi Bicocca di Milano Bicocca Bambini ha svolto una ricerca su un campione di 3400 famiglie, con figli di due diverse fasce d’età, i più piccoli da 1 a 5 anni e gli altri dai 6 ai dieci. L’obiettivo è stato quello di verificare, insieme alla Società Italiana delle cure pediatriche della Lombardia, gli effetti del lockdown: bambini e bambine più capricciosi e insonni o più affettuosi?
Sono state prese in considerazione diverse aree comportamentali. Per quanto riguarda la gestione personale delle nuove regole il risultato sembra essere confortante, emerge infatti che l’80,6 dei più piccoli ha accettato con serenità le limitazioni e la percentuale, con una più alta nei più grandi (83,3%). Le risposte delle madri raccontano di bambini che hanno mostrato una notevole capacità di adattamento, manifestando tuttavia problemi per quanto riguarda l’alimentazione, il sonno, l’attenzione e l’irritabilità. Tutti elementi che hanno risentito del forte impatto della paura derivata da un fattore esterno, poco conosciuto e ingestibile.
L’indagine ha rilevato che il 32% dei bambini fino a cinque anni ha mostrato una riduzione dell’appetito, facendo maggiormente ricorso a snack, il cui consumo in entrambe le fasce è aumentato del 44,5%. A questo proposito gli esperti della Società Italiana delle cure pediatriche hanno invitato i genitori a tenere decisamente sotto controllo le nuove abitudini in merito alle merendine, privilegiando un’alimentazione regolare. Il sonno è diventato meno sereno e stabile, infatti le ore di sonno si sono ridotte del 37,2%, mentre i risvegli notturni sono aumentati del 40%, con un aumento anche della difficoltà ad addormentarsi. Una passeggiata al parco insieme al cadenzare ordinato dei giorni è un fattore di tranquillità che ha effetti positivi, anche sul riposo notturno, hanno sottolineato i responsabili del gruppo di ricerca. È inoltre emersa la crescita dei capricci, aumentati nell’81% del target. Un dato positivo arriva dall’andamento della vita famigliare con un miglioramento delle relazioni tra fratelli e con i genitori e risultano anche migliorate, per i più piccoli, le loro capacità linguistiche.
La ricerca ha anche indagato l’uso di TV e tecnologie. Le richieste dei bambini circa l’uso delle tecnologie digitali sono cresciute, è aumentata sensibilmente infatti la domanda da parte dei bambini di vedere più programmi televisivi (66,6%). Sul fronte delle tecnologie, i piccoli fino a cinque anni hanno vissuto positivamente le proposte a distanza dei nidi e delle scuole dell’infanzia, meno favorevole alla DaD è stata invece la risposta dei più grandi.
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