In un’era in cui l’attenzione per le tematiche legate al cambiamento climatico cresce in modo esponenziale, è indispensabile rivolgere lo sguardo anche verso le percezioni e le consapevolezze delle generazioni future.
La ricerca condotta all’interno del programma ‘A Scuola di Acqua’ promosso dalla ONLUS Scuola Attiva con il sostegno dell’Università di Pavia, offre uno spaccato significativo su come i bambini vivano e interpretino la sfida del cambiamento climatico, aprendo nuovi orizzonti per il mondo educativo e non solo.
Ne parliamo in un’ampia intervista a Simona Frassone, presidente di Scuola Attiva Onlus e a Serena Barello, docente di Psicologia della Salute all’Università di Pavia.
Il ruolo dell’educazione nel contrastare la paura del cambiamento climatico
La ricerca, inserita all’interno di un ambizioso progetto educativo che si estende da circa 9 anni, ha rilevato come una schiacciante maggioranza di bambini (95%) manifesti preoccupazione per i cambiamenti climatici in atto. Questa consapevolezza non nasce soltanto dalla diretta esposizione alle problematiche ambientali, ma è alimentata soprattutto dal dibattito sociale e dai media che circondano quotidianamente i giovani. Interessante notare come, nonostante la paura, emerga nei bambini un forte senso di partecipazione: molti si sentono in grado e desiderosi di contribuire attivamente alla ricerca di soluzioni, superando in questo la prospettiva spesso più fatalista degli adulti, inclusi gli insegnanti.
L’Importanza di un approccio positivo
Dalla ricerca emerge l’esigenza di rivedere l’approccio con cui si comunica ai bambini sulle tematiche ambientali. è essenziale passare da una narrazione focalizzata sui problemi e sulle minacce, a una che sottolinei la possibilità di azione e di cambiamento positivo. Gli adulti, e in particolare i docenti, giocano un ruolo cruciale in questo percorso, essendo chiamati a supportare i bambini nel sentirsi parte della soluzione piuttosto che del problema. È dunque necessario promuovere un’educazione che enfatizzi la capacità di ogni individuo di fare la differenza, rafforzando l’idea che l’impegno collettivo possa guidare verso un futuro più sostenibile.
Verso una nuova didattica attiva
La Scuola attiva ONLUS e l’Università di Pavia, attraverso il loro intervento, suggeriscono una rilettura dell’approccio didattico attuale, proponendo una metodologia più esperienziale e partecipativa. In questo scenario, la scuola diventa non solo luogo di apprendimento ma anche di attivazione sociale, dove gli alunni sono chiamati a esplorare, sperimentare e agire.
Verso un futuro di cambiamento
I dati raccolti e le riflessioni emerse dimostrano come l’educazione possa e debba giocare un ruolo chiave nel preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide del presente e del futuro. Riconoscere e valorizzare la voce dei bambini nel dibattito sul cambiamento climatico significa fare un passo importante verso la costruzione di una società più consapevole e pronta ad agire in modo responsabile e sostenibile. Per fare ciò, è fondamentale un rinnovamento dei metodi e dei contenuti dell’educazione, che ponga al centro l’esperienza diretta e la partecipazione attiva dei più giovani, trasformando l’ansia e la paura in motori di cambiamento e innovazione.
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